"Sono veramente paradossali le accuse lanciate nelle ultime settimane al Partito democratico e all'Amministrazione comunale sulle questioni relative alla presenza di fenomeni mafiosi a Sarzana – così il segretario dell'Unione comunale del Pd sarzanese, Giovanni Destri replica alle dichiarazioni apparse nei giorni scorsi a mezzo stampa.
"Sono paradossali perchè questa amministrazione ha fatto, fin dal primo giorno dal suo insediamento, della legalità un punto nodale della sua azione di governo e i fatti parlano chiaro. Il lavoro svolto al fine di definire procedure atte a sradicare comportamenti anche culturalmente lesivi dei principi legalitari sono sotto gli occhi di tutti.
Dall'approvazione del regolamento no-slot, ai bandi per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia, dal lavoro di sensibilizzazione su queste tematiche portato avanti grazie anche al contributo della Consulta per la Legalità, per non parlare poi dell'approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e dell'illegalità, del piano per la trasparenza amministrativa, del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, del codice etico per gli amministratori e ancora al coinvolgimento della Fondazione Caponnetto.
Ricordo – continua Destri – che a proposito della locale 'Ndrangheta, nell'ultima assemblea della Consulta per la Legalità, lo stesso Vice Prefetto La Rosa, nel corso del suo intervento, ha ribadito l'attività di monitoraggio continuo che viene svolta nei confronti delle famiglie più o meno contigue e che, tuttavia, al momento, le istituzioni non hanno segnali di attività svolte da parte di questi soggetti. Le istituzioni sono quindi presenti e l'amministrazione comunale e il Partito Democratico sono ben consapevoli di tale attività di controllo costante.
Francamente nessuna amministrazione finora aveva assunto atti così pregnanti su questi temi e, pertanto, mi pare evidente, che chi accusa gli amministratori del Pd, il sindaco e gli assessori Michelucci e Baudone in primis, di sottovalutare il problema, lo faccia soltanto per ragioni meramente strumentali che nulla hanno a che fare con il merito. Ne prendo atto ma il Partito Democratico e chi lo rappresenta non accettano lezioni di etica su queste tematiche che proprio noi abbiamo voluto affrontare per primi.
Così come è inconcepibile preferire la mortificazione di un territorio, che ha invece le potenzialità per crescere sotto il profilo economico e produttivo, nascondendosi dietro al paravento della possibilità di infiltrazioni mafiose. E' una posizione politicamente debolissima e antistorica. La mafia va combattuta con tutti gli strumenti a nostra disposizione, senza abbassare mai la guardia, con grande determinazione proprio per consentire, invece, a una città come la nostra di conoscere nuove opportunità di sviluppo pulite e trasparenti.
Nessun progetto faranoico – conclude il segretario - ma l'ambizione, quella si, legittima, di garantire innovative condizioni di benessere per i nostri cittadini. Chi si pone in contrasto con questo obiettivo non vuole il bene del suo territorio ma soltanto sancire una posizione contraria a priori, utile magari per tentare di rappresentare uno spazio politico alternativo".