Il Sindaco Marco Caluri interviene in merito alla vicenda legata alla balneabilità della spiaggia di San Terenzo, dopo le analisi eseguite da Arpal, che segnalavano un lieve stato di inquinamento.
"Come più volte dichiarato, l'attenzione e il monitoraggio sullo stato delle acque dei nostri litorali sono sempre molto alti – afferma il Sindaco – anche e soprattutto per prevenire minime fonti di rischio, proprio come nel caso appena verificatosi. Poiché consci che in situazioni particolari si possono verificare singole e circoscritte criticità la nostra amministrazione ha un svolto un importantissimo lavoro di prevenzione dei rischi per le nostre acque marine, istituendo un
tavolo tecnico permanente con LLPP, Acam, Capitaneria di Porto, Arpal e Polizia Municipale, volto alla costante verifica e prevenzione di situazioni irregolari, alla predisposizione di strumenti preventivi in via precauzionale (ripristino ed attuazione dell'ordinanza del 2001 CPT che definisce come NON balneabile la zona antistante il canale perché zona di transito ed attracco natanti, emissione, per la prima volta, di un' ordinanza che vieta lo stazionamento sul Canale Lizzarella per ragioni igienico sanitarie, deviazione del canale che, in condizioni normali, NON sfocia direttamente in spiaggia ma viene deviato al largo) ma anche attraverso una condivisione sul piano di investimenti per la riqualificazione della rete fognaria (Lerici, Tellaro, Muggiano ecc) e della manutenzione ordinaria a garanzia di una migliore funzionalità della rete. Nessuno, quindi, ha voluto mai mettere la
testa sotto la sabbia nascondendo che possano effettivamente registrarsi criticità, ma evidenziamo con forza che ciò può avvenire soltanto in condizioni particolari ( ad esempio a seguito di fenomeni piovosi) che non inficiano assolutamente la balneabilità dei nostri mari, fermo restando che, nel caso di San Terenzo, parliamo di una spiaggia situata in una zona ad alto coefficiente di urbanizzazione. Criticità che non sono minimamente paragonabili alle problematiche che venivano registrate in passato quando non si assisteva soltanto a temporanee ostruzioni dell'impianto o piccole rotture ma all'incapacità dell'impianto che non reggeva l'utenza estiva e sversava in mare di tutto. Non mettiamo minimamente in discussione i campionamenti di Arpal con cui esiste una proficua collaborazione, ma un conto è la procedura tecnico-normativa, altra la situazione di fatto, fermo restando che il paradosso è che il Sindaco assuma provvedimenti come il divieto di balneazione quando il problema è già stato risolto. A tal fine specifichiamo che i campionamenti effettuati da Acam non sono assolutamente sostitutivi di quelli, ufficiali, effettuati da Arpal ma ci confortano circa la bontà della linea intrapresa che, nel pieno rispetto della legge, bada alla sostanza e non alla forma. È anche per questa ragione che verificheremo formalmente dove siano stati effettuati i campionamenti di Arpal, se all'interno o all'esterno dell'area attualmente interdetta alla balneazione e se del caso chiederemo al Ministero di modificare la zona di campionamento. Sappiamo benissimo, infatti, che in questi casi spostarsi di anche solo una decina di metri modifica l'esito del campionamento. Mai come oggi esiste la necessità di adottare una politica di massima chiarezza e trasparenza e al contempo fermezza rispetto non solo al nostro punto di vista ma, piuttosto, della politica intrapresa che rivendichiamo con convinzione e rafforzeremo affinché i risultati ottenuti (decine le utenze irregolari scovate negli ultimi due anni) possano essere consolidati. A riprova della nostra volontà di intervenire drasticamente, nei prossimi giorni affideremo formalmente ai tecnici esterni individuati l'incarico per la progettazione sul canale Lizzarella allo scopo della definitiva messa in sicurezza: si tratta di un atto concreto che manifesta la nostra volontà politica. È di tutta evidenza come la disgraziata situazione
meteo della stagione non abbia agevolato il nostro lavoro. Premesso questo, sottolineiamo che il caso specifico dello scorso 4 agosto, con analisi che portavano alla luce parametri inquinanti di poco superiori ai limiti di legge, era legato unicamente ad una problematica temporanea dovuta ad una piccola ostruzione della rete fognaria di Via Garibaldi, provocata con ogni probabilità dalle piogge del giorno precedente che hanno determinato un accumulo di detriti, immediatamente segnalata e prontamente risolta da Acam. Su nostra richiesta sono stati effettuati ben quattro campionamenti, non appena riparato il guasto, che hanno dato esito positivo. Con questi esiti, la ASL ha espresso parere igienico sanitario favorevole, ritenendo che l'ordinanza potesse essere immediatamente revocata. Così è stato fatto. Dal nostro punto di vista siamo tranquillissimi. Se pensassimo che esista anche un solo fattore di rischio effettivo per la salute dei cittadini emetteremmo provvedimento anche più drastici ma così non è. Pensiamo che il problema sia più tecnico e mediatico che effettivo. Queste le motivazioni che ci hanno spinto ad emettere l'ordinanza e a revocarla subito dopo. Anche per quanto concerne Tellaro voglio chiarire definitivamente che ogni allarmismo è totalmente infondato: non appena abbiamo ricevuto la segnalazione di fuoriuscite e dopo l'intervento su Acam abbiamo fatto effettuare i campionamenti che ci hanno assolutamente confortato con dati estremamente positivi. Perciò andiamo avanti convintamente nella politica intrapresa che bada alla sostanza sia nella gestione del presente che nella programmazione del futuro e al contempo tuteleremo l'Ente e il territorio dai continui attacchi, coperti dall'anonimato, che continuano a consegnare alla stampa notizie destituite di ogni fondamento che non fanno altro che gettare fango sull'immagine di un Comune turistico nel pieno di una stagione difficili sia per le condizioni economiche complessive che per la difficile situazione meteo sulla cui vocazione turistica abbiamo investito anche grazie ad una stagione estiva ricca di iniziative.