Abbiamo incontrato Giacomo Giampedrone presso il Point di Piazza Verdi per conoscere le sue prime impressioni sui risultati di queste elezioni.
Vorrei innanzitutto ringraziare Marco Bucci per come ha gestito questa campagna elettorale che, forse, è stata la più difficile dal 2015 ad oggi, per la tenacia, il coraggio e la caparbietà. Un risultato non scontato, che premia un lavoro fatto nel corso di questi nove anni e ovviamente tanto lavoro che abbiamo ancora da fare.
Un altro ringraziamento a Giovanni Toti, perché è stato straordinario in questi anni di governo e ci ha permesso, con tanto lavoro fatto, di presentarci agli elettori con un'agenda "del fare" e degli obiettivi che dovevamo ancora provare a raggiungere.
Credo che sia una vittoria anche di squadra, con me ci sono tante persone, un lavoro che abbiamo costruito nel tempo e che ha dimostrato che la nostra strada era la più giusta rispetto agli altri. Lo abbiamo fatto con coerenza, con coraggio, con passione, e penso che sia un risultato che premia anche tanti amministratori che hanno dimostrato di avere una capacità molto importante, di rimanere coerenti sulla lista civica che avevamo detto sarebbe stata determinante per la vittoria di Marco Bucci e credo che questo risultato lo dimostri.
C'è un ultimo risultato: non abbiamo fatto dilagare Orlando a Spezia, una vittoria così risicata era il nostro primo obiettivo. Questo lo abbiamo fatto con la coalizione, all'interno della quale c'è anche il mio risultato personale, credo, ora stiamo guardando le ultime sezioni, di essere il più votato di 'Vince Liguria' quasi certamente, forse anche di tutto il Centrodestra alla Spezia, questo mi dà ancora più responsabilità per il lavoro che dovremo fare da domani mattina.
Due mesi fa le previsioni erano diverse, cosa è cambiato nel frattempo?
Intanto abbiamo candidato Marco Bucci, credo che fosse la migliore scelta che potessimo fare. Marco era già da subito il nostro candidato, aveva da affrontare un ciclo di cure molto importanti. Quando lo abbiamo candidato, ho detto subito che mi sarei messo a disposizione per un progetto civico, che era in perfetta continuità con quello che avevamo fatto nei nove anni con il Presidente Toti. Il risultato credo parli chiaro, la nostra lista civica è la seconda a livello regionale dopo Fratelli d'Italia, è stata determinante per la vittoria di Bucci e penso che questo sia stato il primo degli elementi che ci ha portato in questi trenta giorni a vincere le elezioni.
Poi c'è un'agenda di governo che noi abbiamo avuto e che altri hanno avuto meno. Non voglio dire che non l'hanno avuta, ma ho sentito tante polemiche, tanti strascichi della vicenda giudiziaria e poche proposte per la Liguria. Credo che il dato che dobbiamo tenere bene a mente tutti è che votano sempre meno persone e, quindi, dobbiamo parlare delle cose da fare, che abbiamo fatto e anche confrontarci e dividerci, ma non parlare di polemiche politiche, penso sia una lezione da dare ai nostri avversari politici e a chi ha riconosciuto la nostra vittoria che ritengo sia storica. La terza vittoria di fila del centrodestra in Liguria è il passo per altre vittorie nei Comuni, perché noi dobbiamo traghettare anche alla riconferma di Genova, all'uscita di Peracchini al secondo mandato da Spezia e all'uscita della Ponzanelli. Quindi questa vittoria apre un nuovo ciclo amministrativo molto importante.
Ci sono mai stati dubbi su questa vittoria?
Non ho mai avuto dubbi sulla vittoria perché il lavoro fatto è stato tanto, le persone ci stavano vicine. Ho sempre camminato a testa alta, convinto che abbiamo fatto tanto per questa regione, non tutto, ma tanto e che l'interruzione di un mandato un anno prima è stato un danno economico e amministrativo molto elevato, ma ero convinto che i Liguri potessero apprezzare quanto fatto e infatti il risultato lo ha confermato. Non basta avere un altro bravo Presidente come Marco Bucci se non hai lavorato bene prima e questa è una vittoria complessa, ma anche complessiva perché è una vittoria di tanti. Tanto del merito va a Marco Bucci, ma anche alla squadra.
