Cosa l'ha spinta a candidarsi con Alternativa Popolare per il consiglio regionale della Liguria? Quali valori di questo gruppo politico rispecchiano maggiormente le sue convinzioni?
Alternativa Popolare è una espressione del Partito Popolare Europeo fondato da De Gasperi, Adenauer, Shumann, si riconosce nei valori e nelle tradizioni della Democrazia Cristiana. Credo che tali fondamenti, adeguati in un secolo che ha modificato la concezione dello spazio e del tempo, possano essere i principi per rigenerare una società, con una attenuazione di quei contrasti sociali, spesso la conseguenza della mancanza di un’equa ripartizione delle risorse del pianeta.
Essendo parte del mondo cattolico, potrebbe raccontare il suo percorso politico ai nostri giovani lettori e come la sua fede ha influenzato le sue scelte?
Sono un cattolico cresciuto ed educato negli oratori delle Chiese di Santa Maria e di San Giovanni situate nel centro storico e dei Padri Gesuiti, nella povertà di un Paese distrutto da un conflitto bellico perdente. Prima ho praticato lo sport, poi la politica da studente universitario, con poco denaro e pendolare tra La Spezia e Pisa, con tante sconfitte e sacrifici. Non sapevo che cosa erano le vacanze, perché in vacanza ci va chi lavora, ma io non lavoravo, unico diversivo era il calcio. Poi terminati gli studi e conseguita la laurea, un lavoro di responsabilità, dirigente e direttore amministrativo dell'importante società di trasporto pubblico locale ATC, ottenuto dopo aver vinto un concorso. Sono cresciuto sul piano professionale e politico fino a divenire consigliere e assessore regionale oltre che consigliere di amministrazione di diverse società di importanza nazionale, Oto Melara ed altre, fino ad ottenere un incarico decennale di insegnamento presso la facoltà di Ingegneria a Genova.
Quali sono le principali priorità del suo programma elettorale per il prossimo mandato? Ci sono progetti o iniziative specifiche che intende promuovere?
Potenziamento della sanità pubblica, della formazione professionale, intesa come preparazione all’inserimento dei giovani nelle realtà produttive locali magari insieme alle imprese più significative della nostra regione, aiutare le famiglie a mantenere i propri anziani nelle loro abitazioni con una assistenza domiciliare più continuativa.
La Liguria si trova ad affrontare diverse sfide economiche e sociali, in particolare sul fronte occupazionale e infrastrutturale. Come prevede di affrontare queste problematiche in caso di elezione?
L’economia ligure è variegata, si passa dall’espansione dell’attività del traffico portuale, che deve essere sostenuta con il potenziamento e la velocizzazione dei trasporti su gomme e su rotaie ferroviarie, a quella turistica, dove le zone del mare devono maggiormente legare con un entroterra montano orgoglioso per la sua conservazione ambientale favorendone un graduale ripopolamento.
Quali interventi ritiene più urgenti per migliorare la qualità della vita nelle aree svantaggiate, come i piccoli comuni dell'entroterra ligure?
Si devono dotare di maggiori risorse i piccoli comuni delle aree del nostro entroterra da utilizzare soprattutto per interventi di riqualificazione della rete viaria, con una riorganizzazione del trasporto pubblico, avvalendosi delle nuove tecnologie di comunicazione in essere, come il traporto su chiamata ovvero soddisfacendo le necessità più urgenti dei residenti. La stessa assistenza sanitaria potrà essere rafforzata anche attraverso l'introduzione della telemedicina. In sostanza vi sono anche le risorse messe a disposizione dal PNRR per consentire di fare passi avanti nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il tema della sanità è sempre molto sentito. Quali riforme o miglioramenti propone per il sistema sanitario regionale, in particolare per la gestione delle emergenze e la prevenzione?
Le liste di attesa e la mobilità passiva si possono ridurre attraverso una riorganizzazione dei servizi sanitari e delle ASL, una nuova negoziazione dei contratti sanitari decentrati del personale, incentivando i turni su tre pezzi sostenuti da maggiorazioni retributive, favorendo il mantenimento e un ritorno nel pubblico di quanti si sono posti ad operare nel privato. Non si intende fare concorrenza al privato ma cercare di eliminare disservizi e creare una complementarietà tra i due settori, entrambi indispensabili per disporre di una sanità di un buon livello qualitativo.
Come intende coinvolgere i cittadini nelle decisioni politiche della Regione? Ci sono strumenti o piattaforme che vorrebbe promuovere per favorire una maggiore partecipazione politica?
Occorre un linguaggio chiaro sulle decisioni che devono essere assunte, poi bisogna spiegare che le competenze delle regioni a statuto ordinario vengono assorbite per un buon 80% dalle risorse destinate alla sanità. Il resto viene assorbito da: formazione, agricoltura, difesa del suolo, trasporto pubblico, turismo, ambiente, viabilità, attività economiche e poco altro. L’unica entrata di rilievo della Regione è determinata dall’Irap, il resto sono i trasferimenti devoluti dallo Stato. Oggi si parla anche a sproposito di autonomia differenziata. Sono convinto che si potrà parlare di autonomia finanziaria delle regioni solo quando i tributi principali (Ires e Iren) verranno riscossi dalle regioni e poi in parte versati allo Stato. Oggi avviene il contrario.
Uno dei problemi principali in Liguria è il calo della natalità. Quali sono le proposte di Alternativa Popolare per invertire questo trend?
Maggiore assistenza e risorse alle famiglie con figli a carico, soprattutto nel periodo dell’infanzia. Iniziative per la realizzazione di asili e scuole ed altre socialità per consentire al genitore di seguire i propri figli nella tenera età più da vicino
Infine, come valuta l'attuale panorama politico in Liguria? Quali ritiene siano le principali differenze tra Alternativa Popolare e gli altri gruppi politici in corsa?
Nella circostanza ritengo una certa omogeneità politica nel centro destra, a differenza dell'opposizione; inoltre è stato scelto come candidato alla Presidenza una persona con una esperienza consolidata nel Comune di Genova, con un programma pronto a correggere qualche disfunzione mostrata nel passato, ma comunque con la volontà di continuare a far crescere la Liguria nel panorama economico del nostro Paese.