Una direzione fiume, che ha scavallato di molto la mezzanotte. Oltre trenta gli interventi che si sono susseguiti, a testimoniare la grande voglia di discutere, di confrontarsi e soprattutto di fare presto. Nelle parole pronunciate ieri sera dagli esponenti Dem nel corso della direzione del loro partito è risuonata soprattutto l’urgenza di chiudere al più presto la partita della candidatura alla presidenza della regione.
Il nome di Andrea Orlando è da settimane sul tavolo, ha raccolto molti consensi non solo all’interno del partito ma anche al di fuori di esso. Endorsement più o meno ufficiali sono arrivati da Ferruccio Sansa, portacolori del centrosinistra nelle scorse elezioni e consigliere regionale, da Sinistra Italiana e anche da Matteo Renzi, che ha fatto sapere che da Italia Viva non arriverebbero veti.
Il problema, per la costruzione del famoso campo largo, è rappresentato dai Cinque Stelle. Luca Pirondini, senatore genovese per il M5S, ha oggi, a due mesi esatti dalle elezioni, ufficializzato la propria candidatura alla presidenza della Liguria attraverso un'intervista al quotidiano La Repubblica. “Non una candidatura contro Orlando e il campo largo - si è affrettato a precisare - ma un’assunzione di responsabilità. Il progetto politico di un’alleanza vasta non è in discussione ma certamente i renziani, che governano a Genova con la maggioranza di centrodestra del sindaco Bucci, non potranno farne parte”.
Parole che sembrano in contraddizione con le azioni, perché mentre si plaude alla massima unità si esplicita un’altra candidatura accanto a quella di Orlando e si pone un veto su un ipotetico alleato, ma che forse lasciano aperto uno spiraglio. Dichiarare che “il campo largo non è in discussione” probabilmente significa che quella di Pirondini non è una candidatura irrevocabile e ancora ci sia lo spazio per costruire una sintesi. E se i margini di manovra potrebbero esserci, la risorsa che si va sempre più ad assottigliarsi è il tempo.
“Il nome di Andrea Orlando - dichiara il segretario provinciale del Partito Democratico Jacopo Montefiori - è sicuramente garanzia di serietà e competenza. La nostra federazione e in generale tutto il Pd ligure chiede ai vertici nazionali dei vari partiti che andranno a comporre la coalizione del centrosinistra di approfondire e riflettere con attenzione per arrivare presto ad una decisione. L’auspicio è che attorno ad Andrea si costruisca un movimento capace di coinvolgere quante più persone possibili, tutti coloro che hanno voglia di voltare pagina rispetto a un sistema di governo della regione che ha fallito su troppe cose”.
La direzione di ieri sera, tramite acclamazione, ha sancito il nome del consigliere regionale uscente Davide Natale come sicuro ricandidato mentre per gli altri quattro nomi si dovrà limare ancora qualcosa. Rimangono in pole position - come anticipato da Gazzetta della Spezia il 20 agosto - Carola Baruzzo, Paola Sisti, lo stesso Jacopo Montefiori, Alessandro Silvestri e Fabrizia Pecunia, con leggermente più defilati Michela Marcone e Viviana Cattani. Quello che è certo è che l’alternanza di genere sarà rispettata scrupolosamente, senza alcuna deroga. Fermo restando che prima di ogni altra cosa andrà risolto il rebus del candidato alla presidenza della regione. Prima il quadro, poi la cornice.