Come Consigliera Provinciale di Parità della Spezia ho seguito con attenzione la composizione della Giunta del Comune di Riccò del Golfo ,che presentava già all'esito delle elezioni del Consiglio Comunale molte problematiche per garantire al suo interno la presenza femminile (così come previsto dalle normative e come auspicato da tutti i partiti politici) poiché nessuna donna candidata era risultata eletta nel gruppo di maggioranza.
Mi sono attivata per fare presente il problema e la mia preoccupazione di garante delle pari opportunità, al riconfermato Sindaco Loris Figoli.
Ho avuto la Sua assicurazione (come risulta anche da comunicazione alla stampa locale) che esiste la precisa volontà di inserire la presenza femminile in Giunta; ciò avverrà non appena si sarà concluso l'iter del cambiamento dello Statuto che non prevede attualmente la possibilità di nomina di Assessori esterni agli eletti.
Dal Sindaco ho avuto l'assicurazione che la Giunta nominata nel recente Consiglio Comitato è da considerarsi temporanea fino alla modifica dello Statuto, modifica che introdurrà la possibilità di nominare Assessori "esterni" al Consiglio Comunale e che è affidata alle
Commissioni Consiliari preposte che inizieranno a lavorare con celerità.
Al termine del percorso, che richiederà certamente alcuni mesi, sarà nominata la nuova Giunta con la rappresentanza femminile prevista nei Comuni con popolazione al di sopra dei 3000 abitanti.
Prendo atto della volontà del Sindaco indirizzata a realizzare, seppure in tempo differito, la pari opportunità e seguirò con attenzione lo sviluppo della situazione, come prevede il mio incarico.
Non posso tuttavia non manifestare la mia delusione nel constatare come ancora una volta le donne elettrici e gli uomini elettori di Riccò del Golfo (e di molti altri Comuni della nostra Provincia e non solo) non abbiano accordato la loro fiducia alle donne presenti in lista, tutte competenti, preparate e disponibili a mettersi al servizio della loro comunità al pari degli uomini.
Le quote rosa non servono a nulla se non cambiano la mentalità e la cultura.
È vero che le donne hanno dovuto superare un gap enorme sotto il profilo della eguaglianza, ma penso che anche in Italia i tempi dovrebbero essere maturi per la parità "di fatto" prevista dalla nostra Costituzione, così come accade in altri Paesi Europei che fortunatamente non hanno più bisogno di "quote".
Eliana Bacchini
Consigliera Provinciale di Parità