Ameglia, Arcola, Vezzano Ligure, Santo Stefano Magra, Castelnuovo Magra, Luni: nessuno dei comuni valligiani, che per popolazione e territorio formano la maggior parte del bacino di cui Sarzana è storicamente baricentro, è stato coinvolto per l'inaugurazione della nuova sede del centro per l'impiego, che ha sì sede a Sarzana, ma offre un servizio di livello distrettuale.
Rileviamo come, a due anni di distanza dalla decisione, concordata e condivisa da tutti, di prevedere per Sarzana l'apertura di questo importante presidio, il comune capofila non abbia ritenuto di allargare agli altri comuni alcuna tappa del percorso che ha portato all'inaugurazione. Questo fino all'esito paradossale di non essere nemmeno informati del taglio del nastro, di cui apprendiamo dalla stampa. Ci sembra un atto contro ogni grammatica istituzionale e che rivela uno scarso interesse a coltivare una dimensione di rete invece necessaria per crescere e svilupparsi con la forza e la prospettiva che tutta la Val di Magra merita. In particolare quando si parla di lavoro e politiche sociali, una dimensione nella quale chi pensa di cavarsela da solo è destinato a diventare più debole.
Le inaugurazioni e gli investimenti pubblici non possono essere passerelle a uso e consumo di questa o quella maggioranza. Dispiace che Regione e Comune di Sarzana applichino logiche politiche e di parte a temi trasversali che richiederebbero un atteggiamento istituzionale e inclusivo.
I sindaci
Massimo Bertoni (Vezzano Ligure),
Umberto Galazzo (Ameglia),
Daniele Montebello (Castelnuovo Magra),
Monica Paganini (Arcola),
Alessandro Silvestri (Luni),
Paola Sisti (Santo Stefano Magra)