"La Liguria si conferma regione in cui spiccano numeri alti per la gestione dei traffici illeciti a fianco a numeri bassi per il controllo violento del territorio. Una situazione che dimostra la presenza di mafie sempre più silenti, di colletti bianchi, che fanno affari insinuandosi tra appalti e bandi di quasi ogni genere". Così il presidente della Commissione Regionale Antimafia della Liguria Roberto Centi, intervenuto stamane alla presentazione dei nuovi report dell'Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata realizzati da Liguria Ricerche.
"Dal report sulla criminalità organizzata si evince che in Liguria si trovano 476 immobili confiscati alle mafie, di cui 329 (il 69%) ancora in gestione da parte dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e 147 (il 31%) già destinati ad un nuovo uso – sottolinea Roberto Centi - In quest'ottica è sempre bene ricordare il lavoro svolto dalla Commissione che presiedo, in collaborazione con l'assessorato alla Sicurezza, per l'emanazione del bando da 500 mila euro destinato ai Comuni liguri per progetti di riqualificazione dei beni confiscati (bando a cui hanno partecipato 6 Comuni con 8 progetti utilizzando quasi interamente la cifra stanziata e generando investimenti totali per oltre 700 mila euro). Bando che, grazie ad un proficuo lavoro in fase di Bilancio regionale, nella nuova versione per il 2023 vedrà aumentare le risorse a disposizione dei Comuni da 500 mila a 600 mila euro".
"Il monitoraggio numerico e tipologico presentato stamane è utile al nostro lavoro per i beni e le aziende confiscate e sarà utile anche per i cittadini che grazie alla nuova dashboard e ai report di Liguria Ricerche avranno una più semplice accessibilità ai dati – aggiunge Centi - Su questo tema è emerso come oggi il volume più alto degli immobili si trovi tra le province di Genova e Savona, mentre la quota maggiore di immobili destinati si rileva nell'area della Spezia e quella minore nella provincia di Imperia. Sul fronte delle aziende confiscate alle mafie oggi sono 50 in Liguria, delle quali 31 (il 62%) ancora in gestione e 19 (il 38%) già destinate".
Il lavoro eminentemente quantitativo di Liguria Ricerche per il presidente della Commissione Regionale Antimafia sarà utile anche per l'elaborazione in itinere di un testo condiviso, in attesa dell'audizione decisiva dei vertici nazionali e del Nord Italia dell'ANBSC prevista per il 14 marzo.
"Questa iniziativa – osserva Roberto Centi - ci è utile come Commissione per approfondire ulteriormente lo studio prospettico per la messa in pratica della legge, che è sempre stato un tratto caratteristico della stessa Commissione. Apprezziamo quindi i nuovi strumenti messi a disposizione, senza tuttavia dimenticare il prezioso lavoro effettuato dal precedente Osservatorio sulla Sicurezza urbana e la criminalità organizzata, coordinato dal professor Stefano Padovano dell'Università di Genova, che per 15 anni aveva saputo accompagnare ai dati quantitativi un necessario approfondimento qualitativo, che sviluppava ciò che i numeri inizialmente dicono, nell'analisi e nella individuazione di strategie integrate sulla criminalità organizzata".
La Commissione Regionale Antimafia della Liguria ha tra i suoi compiti anche la diffusione della cultura dell'antimafia tra i cittadini e proprio in quest'ottica il presidente Centi ha voluto sottolineare due appuntamenti significativi organizzati da due importanti realtà associative nei prossimi giorni a Genova. "Domani l'associazione Libera organizzerà la commemorazione delle giovani vittime di tutte le mafie presso il Muro della Memoria alla foce del rio San Pietro, a Genova Pra' – ricorda Roberto Centi - Martedì mattina invece il Movimento delle Agende Rosse della Liguria organizzerà l'annuale incontro con gli studenti della Città metropolitana di Genova al Teatro Carlo Felice. Un incontro in cui sarà possibile ascoltare le toccanti testimonianze di personaggi del calibro di Salvatore Borsellino e Angelo Corbo".