La formazione professionale è scuola di serie A, non di serie B. La formazione professionale è quella scuola che permette ai ragazzi che non sono interessati a un percorso universitario di non perdersi ma di presentarsi al mondo del lavoro con una una qualifica. Ed è anche quella scuola che impedisce al Paese di restare senza professionalità tecniche, ma con un esercito di laureati disoccupati.
Da assessore regionale in Liguria parlo a ragion veduta e posso andare fiera dei risultati che abbiamo ottenuto attuando una riforma della formazione professionale, programmando corsi che realmente creano occupazione. In Regione Liguria i corsi triennali (su cui investiamo circa 15 milioni di euro ogni anno) hanno un successo che supera l'86 per cento: significa che nell'86 per cento dei casi un ragazzino di 14 anni che, terminate le scuole medie, ha deciso di seguire un percorso professionalizzante, alla fine dei percorsi si inserisce nel mondo del lavoro o continua a studiare, ottemperando anche all'obbligo scolastico.
Abbiamo creato anche la filiera della formazione professionale: dopo i primi tre anni può iscriversi a un quarto o un quinto anno, e di qui agli Its, i corsi di specializzazione post diploma di cui il paese ha bisogno (tanto da aver investito 1,5 miliardi del Pnrr). Recentemente abbiamo fatto nascere due nuove accademie Its (Turismo e Agroalimentare), per un totale di sei, che garantiscono un'occupazione che sfiora il 100 per cento. I nostri Its sono tra i primi in Italia per perfomance e capacità attrattiva.
Qualcuno, come Calenda, sostiene che tutti gli studenti debbano andare al liceo. Noi sosteniamo che ognuno debba seguire le proprie inclinazioni e i propri talenti e che sostenere la formazione tecnica e professionale significhi dare un futuro a molti ragazzi e anche a molte imprese del nostro paese, che altrimenti non troverebbero e non troveranno le figure professionali che cercano.
Ilaria Cavo,
candidata per Noi Moderati nel Collegio della Camera Genova Ponente