Ormai al termine del proprio mandato come Assessore al Patrimonio e alle Società Partecipate, Manuela Gagliardi, che dal 2018 è anche deputata nelle fila di Coraggio Italia, traccia, nella nostra intervista, il bilancio della sua attività nella Giunta Peracchini ed anche in Parlamento.
Manuale Gagliardi spera, in quanto ha deciso di proseguire il proprio impegno politico e di candidarsi nella Lista Toti per Spezia alle amministrative di giugno, di poter continuare quanto intrapreso in questi 5 anni.
Gagliardi, lei è assessore a Patrimonio e Società Partecipate, deleghe forse poco note alla cittadinanza. In cos’è consistito il lavoro di questi 5 anni e quali vantaggi ha portato alla città?
Il patrimonio immobiliare del Comune è una grande risorsa che appartiene ai cittadini e va gestito con cura e attenzione. Nei primi mesi del mandato, insieme agli uffici, abbiamo fatto un grande lavoro di censimento dei beni e riordino dei contratti di concessione in essere, consentendo alla casse del Comune di recuperare oltre 800mila euro di arretrati in poche settimane. Abbiamo redatto anche un nuovo regolamento per la gestione dei beni comunali, aggiornando le regole per la concessione, locazione e affitto del patrimonio immobiliare pubblico, introducendo per esempio il divieto del gioco d’azzardo. Successivamente, abbiamo predisposto un bando di assegnazione degli immobili liberi a favore di associazioni no profit, consentendogli di avere uno spazio per le loro attività a un prezzo scontato fino all’80 per cento rispetto a quello di mercato, così come abbiamo reso agibile l’ex Biblioteca Beghi, sistemando in quello spazio tutte le Associazioni d’Arma, così preziose per il nostro territorio, che erano senza una sede. Sin dall’inizio la giunta Peracchini ha cercato di sostenere le realtà locali che si occupano del prossimo e questi “sconti” sono il contributo che ha dato l’assessorato al Patrimonio. La stessa attenzione l’abbiamo dimostrata durante la pandemia, accordando riduzioni sul canone di concessione alle associazioni senza scopo di lucro che erano rimaste chiuse a causa dell’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda le società partecipate il lavoro è stato lungo e complesso: ci sono state le grandi operazioni, quali l’aggregazione Acam-Iren e la riorganizzazione di Atc, oltre a una generale razionalizzazione e liquidazione delle società non strategiche per il Comune. Il fine ultimo è sempre stato quello di cercare di ridurre al massimo i costi di gestione e gli sprechi del passato, procedendo alla liquidazione di alcune società che non rispettavano i criteri imposti dalla legge; in molti casi si trattava infatti di contenitori creati dalla politica del passato, fallimentari nel perseguimento degli obiettivi e sinonimi, purtroppo, di perdite di denaro pubblico.
Andiamo nel dettaglio: quali progetti sono stati realizzati per gli immobili comunali?
Il lavoro fatto in questi anni mirava alla valorizzazione dei beni comunali, in molti casi infatti il nostro patrimonio immobiliare era mal gestito se non addirittura trascurato, situazioni che causavano anche degrado e problemi di sicurezza, oltre naturalmente la perdita di occasioni importanti per la città.
Una delle situazioni peggiori riguardava la Casina Rossa, all’interno del Parco del Colombaio, struttura che abbiamo trovato in stato di abbandono e con le aree verdi circostanti a esclusivo carico del Comune, con tutte le difficoltà del caso. Abbiamo quindi alienato l’immobile a privati che si sono assunti l’impegno di occuparsi di una parte della gestione del verde e delle manutenzioni del parco. Adesso l’immobile è tornato al suo vecchio splendore, la Casina si è rianimata e, di conseguenza, anche il parco e l’intera area sono sicuri, ordinati e accoglienti, sia per gli adulti che per i bambini.
Lo stesso è accaduto con i parchi della Maggiolina e dei Pesci: le nuove gestioni dei chioschi al loro interno li hanno resi più attrattivi e sicuri, in più le aree verdi sono adeguatamente curate.
Nuova gestione anche per il complesso sportivo di Montepertico, che è stato ristrutturato e offre la possibilità di svolgere diversi tipi di attività, senza precludere agli abitanti del quartiere di potervi accedere o partecipare alle attività.
Due progetti molto importanti, che hanno dimostrato che le collaborazioni con i privati possono portare valore aggiunto, sono poi quelli realizzati al centro Dialma Ruggiero e alla Pinetina. Entrambi questi immobili sono stati affidati, tramite bando, a realtà imprenditoriali e associative che ci lavorano ormai da tempo e che hanno rilanciato le due strutture, rendendole poli culturali e sociali di grande interesse. Non solo servizi di intrattenimento, ma anche attività e progetti di inclusione sociale e culturale; sono state quindi soddisfatte tutte le richieste del bando che avevamo predisposto proprio con questi obiettivi, perché abbiamo sempre pensato che si possano conciliare esigenze diverse senza penalizzarne nessuna e credo che per questa visione possiamo essere considerati un esempio di buona amministrazione anche fuori dalla nostra città.
Sono molto orgogliosa inoltre del lavoro iniziato con le caponiere situate lungo la cinta muraria ottocentesca, nel Parco delle Mura. Il recupero di manufatti storici e la loro valorizzazione, attraverso la concessione e la gestione, è da sempre un traguardo che la giunta ha perseguito con determinazione. Ne abbiamo già affidate tre, il bando è stato vinto dall’associazione Mondo Nuovo Caritas. Anche in questo caso, l’obiettivo finale è quello di valorizzare questa parte della nostra storia in chiave turistica e di accoglienza, con un occhio di riguardo all’inclusione sociale. Altre due sono attualmente in gara e speriamo che presto possano partire altri progetti.
Capitolo società partecipate: riorganizzazione di Atc e aggregazione Acam-Iren, processi lunghi e difficili. In pratica quali sono i vantaggi per i cittadini-utenti?
L’operazione di riorganizzazione di Atc si è conclusa a luglio scorso, con l’affidamento “in house providing” ad Atc Esercizio del Tpl attraverso la sottoscrizione del contratto tra l’Agenzia per la mobilità, che opera per conto della Provincia, ed Atc per 10 anni. La gestione del contratto di servizio in capo alla nuova agenzia, non più direttamente da parte della Provincia della Spezia, consentirà infatti di recuperare a regime risorse per circa 1,6 milioni di euro l’anno. Oltre ad aver efficientato e ampliato le attività di ATC Mobilità e Parcheggi.
Per quanto riguarda Acam siamo partiti da una situazione disastrosa, che ha visto nel tempo susseguirsi investimenti improbabili e moltiplicazioni di consigli di amministrazione e poltrone. L’accordo di aggregazione da parte di Iren è stato ampiamente migliorato, ottenendo garanzie per gli addetti e il pagamento da parte di Iren della fidejussione da 12 milioni. Con il nuovo accordo il capitale sociale è stato aumentato per far entrare i soci Acam nella gestione dell’azienda ora in salute, infatti sono stati distribuiti i dividendi che sono stati riutilizzati per migliorare i servizi sul nostro territorio. Nel 2020 il Gruppo Iren ha realizzato 33 milioni di investimenti in provincia della Spezia e da qui al 2030 ne ha in programma molti altri. Il nostro comune ha inoltre incassato 910mila euro di dividendi nel 2020 e 934mila nel 2021.
Anche su Spezia Risorse è stato fatto un buon lavoro, rendendola totalmente pubblica e permettendo ad altri Comuni della provincia di poter usufruire dei suoi ottimi servizi, oltre alla recente sottoscrizione di un accordo di partenariato con la città di Sassuolo. Siamo riusciti a creare un procedimento amministrativo per la gestione dei tributi efficace e virtuoso che tante altre città anche di dimensioni più grandi non hanno, con aggravi di costi per i cittadini.
Dal 2018 lei è parlamentare, eletta alla Camera dei Deputati. Quali sono i dossier di cui si è occupata in questi anni?
Nella mia attività parlamentare ho sempre cercato di mantenere un contatto costante con la città e la provincia spezzina, lavorando su temi di interesse strategico per questo territorio così ricco di tradizioni e storia. Mi sono occupata di infrastrutture in generale: variante Aurelia, raddoppio della linea Pontremolese, ricostruzione del ponte di Albiano Magra, presentando svariate interrogazioni ai ministeri competenti, in modo da sollecitare l’azione del governo.
Ho dedicato particolare attenzione alla centrale Enel, affinché ci fosse a livello nazionale una presa di coscienza della contrarietà del territorio a continuare a tenere acceso il gruppo a carbone, ho chiesto quindi più volte al ministero certezze sulla sua chiusura entro il 2021, sul futuro del sito e chiarezza sulla sua riconversione a turbogas. A questo proposito mi sono fatta promotrice di una risoluzione parlamentare, siglata da tutte le forze politiche, che impegna il governo a rispettare gli impegni presi per quanto riguarda l’uso del carbone e ad escludere una riconversione della centrale a gas o altro combustibile fossile.
Di recente mi sono occupata dell’ex Oto Melara, della quale si paventa una vendita. Mi sono impegnata perché la nostra azienda di casa non venisse svenduta, perdendo una eccellenza del territorio e posti di lavori preziosi. Ho chiesto al ministro della Difesa, attraverso un’interrogazione, quale fosse l’orientamento del governo sulla ipotizzata vendita, si tratta di un sito produttivo strategica per il territorio e per il Paese, la cui proprietà e la governance sono convinta fermamente debbano rimanere in mani italiane. Il governo, in caso ce ne fosse la necessità, dovrebbe quindi ricorrere al Golden Power per evitare spacchettamenti o vendite con cessione della governance a imprese estere. In questo difficile periodo storico, con la guerra in Ucraina, è opportuno potenziare il nostro sistema di difesa, così ho chiesto in un ordine del giorno poi approvato dal governo di incrementare la spesa annuale complessiva di questo settore così importante per l’indipendenza del nostro paese. Sono convinta che la Provincia della Spezia potrebbe ambire ad essere, logisticamente e per presenza di aziende considerate eccellenze assolute a livello mondiale, il “Polo della difesa nazionale”.
Ho seguito anche temi più regionali, come tutto l’iter dell’approvazione del Decreto Genova per la ricostruzione del Ponte San Giorgio dopo il drammatico crollo del Morandi e la realizzazione della Gronda di Genova, infrastrutture che sono strategiche per l’intera Liguria. In questi ultimi due anni, durante i quali l’attività ordinaria è stata stravolta dall’emergenza sanitaria ed economica, ho cercato di dare risposte lavorando sui decreti sostegni alle esigenze delle varie categorie produttive che non si sentivano ascoltate dal governo, come per esempio il settore cerimonie, ristorazione, turistico, ricettivo, sport, agenzie di viaggio, tassisti, per limitare i danni e i disagi causati dall’emergenza pandemica e dalle restrizioni che sono state imposte alle attività per contenere la diffusione del Covid-19.
5) Siamo a fine mandato, tempi di bilanci: di cosa è soddisfatta e cosa invece non è riuscita a portare a termine?
Sono stati cinque anni intensi, le cose fatte sono tante e importanti, ma credo al tempo stesso che tante altre se ne possano realizzare. Il patrimonio del Comune ha ancora margini di valorizzazione e stiamo continuando a interessare imprenditori privati per proseguire quelle buone pratiche di partenariato che abbiamo sperimentato in questi anni, come dicevo sopra dai parchi agli immobili abbandonati e oggi rinati che sono sotto gli occhi di tutti. Non so se ha avuto occasione di passare di recente, per esempio, davanti alla Pinetina tornata allo splendore di un tempo, lo ritengo uno dei simboli più significativi di ciò che è la nostra visione della città e che vorremo poter continuare a sviluppare nei prossimi cinque anni.