Per commemorare i cent’anni dalla traslazione del Milite Ignoto nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma, 3185 Comuni hanno deciso di conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.
Come si legge nella pagina dell’Anci, questo progetto non serve solo a ricordarci i drammi della guerra, ma rappresenta la condivisione del dolore forte e intimo di chi non può piangere i propri cari dispersi, vuole portare solidarietà e unire il paese rafforzando un senso di comunità di cui sentiamo tutti un gran bisogno.
Anche alla Spezia l’emozionante tema di questa cittadinanza è all’ordine del giorno e se ne parlerà nel Consiglio Comunale del 30 novembre.
Tuttavia, c’è qualche elemento in contrasto con la delibera del consiglio comunale che crea sterile polemica contro il Sindaco Peracchini, ipotizzando speculazione nazionalistica e richiedendo anzi di conferire la cittadinanza onoraria anche a obiettori, disertori, ammutinati e decimati.
È una proposta evidentemente irricevibile e irriguardosa, non solo per il Milite Ignoto, ma anche per i decimati che hanno ricevuto giustizia e non dovrebbero trovarsi accomunati a chi si sottrasse al proprio dovere o, peggio, vi si ribellò.
La richiesta è pubblicata sugli on line, condivisa ovunque dall’Intellighentia pseudopacifista e risulta farcita di falsi storici.
Si presenta la decisione del Governo di allora come la conseguenza di una “brama bellicista e guerrafondaia di pochi potenti interessati alle commesse militari” e si ignora che la Grande Guerra fu scatenata dalla Germania, che l’Italia rimase neutrale dal luglio 1914 al maggio 1915 e che se infine fu presa la risoluzione di partecipare al conflitto fu innanzitutto per reagire a una situazione di grave rischio per la nazione.
Ci vuole una bella dose di ignoranza per esporsi in un tale stravolgimento, per di più citando a sproposito Papa, ministri del tempo e costituzione di oggi.
A questi garruli detrattori della Giunta cittadina, operativi e in servizio permanente effettivo H24, consigliamo di tornare a occuparsi di luminarie, buche sulla strada e raccolta rifiuti: si può ben dissertare la qualunque su questi argomenti portando nel contempo il dovuto rispetto alla Storia, ai suoi Protagonisti e ai suoi Eroi.
Massimo Gualco, socio fondatore del Cantiere Liberale
(a nome di tutti i soci del movimento)