Spesso l’entusiasmo genera trionfalismo che, aggiunto al primo, finisce per far perdere il senso delle cose. Si genera così un sentimento di eccessiva sicurezza che, in molti casi, assale chi si occupa di politica e da cui ha dimostrato di non essere immune il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. Con il sondaggio del Sole 24 Ore, che lo ha classificato al 5° posto in Italia tra 105 sindaci, con il 60% dei consensi, il primo cittadino della Spezia si è preso un’ubriacatura politica che si è manifestata con un’esternazione di giubilo pubblico.
Ma c’è di più: Peracchini ha sostenuto affermazioni nei confronti del nostro commissario provinciale Nanni Grazzini, scambiando la dialettica con antipatie personali, dimostrando, ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno dopo quattro anni di conflitti in giunta e consiglio, di non conoscere il lessico della politica. Tutto questo non sarebbe accaduto se, come nel suo stile, Peracchini non mutasse una mezza verità in una bugia intera. Infatti, se è pur vero che rispetto allo scorso anno il gradimento personale di Peracchini è avanzato di due posti nella classifica del sondaggio, è altrettanto vero che la sua percentuale di consenso non è cresciuta di una virgola.
Inoltre, Peracchini e i suoi, dovrebbero riflettere sul fatto che il sondaggio di Sole 24 Ore gode di una pessima reputazione. Tra le tante opinioni che esprimono questa convinzione, vi è quella autorevole del professor Alessandro Campi, docente dell’Università di Perugia, che ha definito “all’acqua di rose” le modalità di raccolta dati, tra l’altro su un campione ridotto a solo 600 intervistati, sollevando, nel merito, non poche questioni di natura scientifica ed economica, tali da fare ritenere, che il giornale di Confindustria abbia compiuto “un infortunio giornalistico piuttosto grave”. Con la sua esultanza, Peracchini dimentica che il consenso che ha registrato è pari a quello dei voti ottenuti al ballottaggio alle elezioni comunali del 2017. Ma in questo caso, a differenza della elezioni, Peracchini è stato misurato senza che alcun nome si contrapponesse al suo.
Una partita giocata da solo che, ottenendo soltanto il 60 % dei consensi, lo unisce a sindaci, come per esempio Fassino a Torino e Carlo Cattaneo a Pavia che nei sondaggi apparivano in prima posizione, per poi non ottenere alle urne i voti necessari per un secondo mandato.
L’analisi corretta dei dati del sondaggio non può non partire dalla domanda che il Sole 24 Ore ha posto agli intervistati chiedendo: “Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco? Quindi non un sondaggio elettorale in cui si chiede agli elettori chi voterebbe tra tizio e caio, ma una partita che, giocata da solo, ha mostrato più notorietà che consenso. In termini percentuali Peracchini ottiene giudizi positivi di poco superiori al sindaco uscente di Savona a cui la graduatoria non è valsa la ricandidatura per il secondo mandato, mentre chi, come Claudio Scajola, ultimo tra i sindaci liguri, è dato praticamente certo nella sua riconferma anche in caso di partita solitaria come alle scorse elezioni amministrative.
Ma Peracchini oltre a Forza Italia e Liguria Popolare, verso i cui esponenti spezzini non lesina strali, ha una altro grande problema, la conflittualità esplosa all’interno di alcuni partiti della coalizione come Fratelli d’Italia e Lega le cui vicende sono emerse recentemente sulla stampa locale. In particolare Peracchini, nel far di conto dovrebbe andare a leggere i dati che riguardano il partito della Meloni, troverebbe che mostrano una distanza siderale tra il trend locale e quello nazionale. Si aggiunga poi che Peracchini ha richiamato a se, nella speranza di raccogliere consenso, le peggiori pratiche dei governi locali che lo hanno preceduto: uso sconsiderato di poltrone affidate non sulla base di merito e capacità curriculare, ma secondo le amicizie personali dei vari leader locali dalle cui modalità attuative fortunatamente ci siamo tirati fuori.
Poi c’è la miracolata On. Manuela Gagliardi che sui social, tra un post in cui si ritrae a dire banalità tipo come è bella Spezia o mostrarsi in treno, facendosi forte del sondaggio, si chiede se sarà la volta buona che qualcuno la smetterà di dire fesserie, trovando eco in un supporter che aggiunge: “e di fare il ventriloquo” dimenticando che, a Spezia, a ricordare il duo Rockefeller - Louis Moreno, sono Peracchini e Giampedrone, dove il primo muove le labbra secondo quel che dice il secondo.
Forza Italia La Spezia