La Regione Liguria, tramite ARTE, ha finalmente trovato l’acquirente per la ex Colonia Olivetti di Marinella. È il gruppo Bulgarella, il quale ha intenzione di realizzarvi un sontuoso resort di lusso a cinque stelle.
Bene, verrebbe da commentare nell’immediato. E verrebbe senz'altro da ringraziare le Amministrazioni di centrosinistra, sia Regione che Comune di Sarzana che hanno progettato, finanziato e realizzato la maggior parte delle opere idrauliche di messa in sicurezza del comparto (oltre 750 mila €), rendendo così appetibile la ex Colonia Olivetti, in precedenza sostanzialmente incommerciabile; infatti, vari tentativi di alienazione erano falliti. Mentre il centrodestra ha solo completato l'opera delle prime.
Il primo quesito che ci si pone è: "E' conforme all'interesse della collettività dei Sarzanesi ed eticamente da elogiare che si venda a 2.050.000 euro un bene pubblico che era stato in origine stimato - probabilmente largheggiando - 9.000.000 (più del quadruplo) e più di recente, ragionevolmente, 4.500.000 euro (più del doppio) tanto più quando a renderlo utilizzabile e a recuperarne il valore hanno concorso in modo determinante opere pubbliche per migliaia di euro di tasca dei contribuenti?".
Le Amministrazioni di centrosinistra avevano pianificato, già nel 2012, - per la ex Colonia Olivetti - una destinazione alla ricettività turistica anche finalizzata ad incentivare il turismo giovanile, compatibile, sociale e 'di prossimità', legato al recupero, al riconoscere e alla valorizzazione dell'ambiente locale, del nostro litorale, della tenuta di Marinella e del patrimonio monumentale e delle potenzialità turistiche e commerciali del capoluogo, Sarzana.
È invece evidente che un resort di extralusso non è nella cultura turistica locale, mentre lo sono soluzioni ricettive di diversa forma, più semplici, più alla portata della media della popolazione; la quale sarebbe poi incline ad utilizzare gli altri servizi locali esterni all’Hotel (ristoro, commercio, stabilimenti balneari, e così via), con una ricaduta vera sul contesto. Allo stato attuale dei fatti, dando per certo l’acquisto, non sarebbe opportuno che la Giunta locale e la Regione, riflettessero sugli scopi da dare nel restauro dell’edificio?
Ci sono anche altri interrogativi:
- La ex Colonia è intoccabile dal punto di vista estetico e morfologico, così si esprime già dal 2007 il Ministero per i beni culturali e ambientali, quindi, niente sopraelevazioni o altre modifiche, su questo punto occorre che le istituzioni in gioco facciano rispettare tali obblighi, nel caso ci fosse il desiderio di apportare cambiamenti al manufatto.
- Ancora, il parco pineta che si trova, in particolare sul lato nord, è destinato all’utilizzo pubblico, così deve essere, rimesso in ordine e restituito a tutte le persone. L’eventuale parcheggio, se mai ce ne fosse bisogno, deve essere di dimensioni limitate rispetto all’area, deve rispettare il parco pubblico e si deve far sì che nessun albero sia abbattuto.
- La spiaggia antistante deve restare libera come è adesso e l’accesso molto ben evidente e libero da ogni impedimento o intralcio.
- Infine, documenti di ARTE ipotizzano che con le superfici edificate extra Colonia, insistenti all’interno dell’area di pertinenza, – corca 950 metri quadri – si possano realizzare aree commerciali, una RSA (!) e spazi da definire; ebbene occorre che tali superfici e relativi volumi abbiano scopi sociali, meglio se ceduti all’ente pubblico, il quale potrebbe valorizzare attività estive a scopo riabilitativo che già si effettuano, da alcuni anni, nell’adiacente spazio di rispetto della scuola di Marinella.
Ci pensino la Giunta locale e la Regione a quanto qui manifestato dal PD locale, c’è ancora tempo prima di chiudere del tutto la partita. L’acquirente, visto il basso prezzo di acquisto del sito qualcosa può certamente cedere.