"L'ennesima interruzione della viabilità in Val di Vara. Ora è toccato alla provinciale che da Pian di Madrignano sale al Castello Di Madrignano. Domenica 16 maggio un muro di contenimento ha ceduto sulla strada provinciale, fortunatamente mentre non transitavano né persone né mezzi, interrompendo così il tratto di strada", così in una nota la capogruppo in consiglio comunale di Italia Viva Federica Pecunia.
"La situazione del calicese è davvero molto difficile da troppo tempo per ciò che riguarda la viabilità; da giugno 2020, infatti, è interdetto il ponte che collega le frazioni di Villagrossa e Debeduse, collegamento che divide in due il comune costringendo gli abitanti di quelle località a usufruire di una viabilità alternativa molto complicata. Di poche settimane fa la notizia della possibilità dell'abbattimento del ponte di Piana Battolla che collega i comuni di Calice e di Follo, ma soprattutto che unisce due comunità nei servizi alla persona".
"Si parla di un rischio anche per il ponte di Martinello che porta verso il vicino comune di Beverino, anche esso interdetto al traffico pesante. Ora l'interruzione sulla provinciale che porta al castello sulla quale incidono molte piccole località abitate".
"La provincia aveva monitorato quel muro? Più volte la cittadinanza ha segnalato il pericoloso stato in cui versava, non sarebbe stato certamente sufficiente un vetrino a fare fronte a un crollo annunciato. E anche lo avesse fatto, perchè non è stato predisposto il lavoro di ripristino e radicale manutenzione? La Val di Vara soffre ormai da anni la difficile situazione dovuta al dissesto idrogeologico che spesso e volentieri, con i danni prodotti, ha isolato intere frazioni e costretto gli abitanti a inaccettabili percorsi complicati, nell'ultimo anno ancor di più dal crollo del ponte di Albiano".
"Quanto hanno investito regione Liguria e Provincia in questi anni sulla manutenzione del territorio e la prevenzione ai disastri provocati dal dissesto idrogeologico in un territorio fragile come ha dimostrato di essere il nostro? Qui abbiamo sentito solo promesse, le strade sono pericolose, spesso non asfaltate, a rischio frana ad ogni pioggia".
"I ponti sollecitati da un traffico per il quale non erano certamente stati progettati anni or sono. Si parla di ripopolare l' entroterra. Per farlo però servono infrastrutture, servizi e una viabilità sicura e all'altezza delle comunità popolose che decidono di vivere questi luoghi".
"Qui, al di là della passerella elettorale, la Regione e la Provincia sono assenti e da tempo hanno dimenticato questi territori. Tutto questo è ormai inaccettabile. Si provveda a ripristinare il muro adesso e a mettere in sicurezza il terreno sovrastante, perché gli abitanti non possono rimanere ostaggio di una strada di servizio piccola e pericolosa come quella obbligata di Pegui".
"Proprio ora che si tenta di ricominciare una vita normale, all'interno di una comunità in cui insistono attività di ristorazione e di accoglienza dei turisti, che hanno già subito la crisi dovuta alle chiusure per la pandemia e che ora hanno assoluta necessità di poter riprendere le loro attività".