Ieri sera il dibattito in Consiglio comunale è ritornato sulla discussione del piano triennale di vendita dei 57 alloggi destinati ad edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune della Spezia, di cui 47 occupati e 10 da ristrutturare, con l’obbiettivo di riqualificare altri 71 alloggi.
“Un nuovo piano che si basa sulla legge 80 del 2014 che si pone nell’ottica di una ripresa nella strategia di alienazione di immobili comunali destinati ad edilizia residenziale pubblica data la necessità di recuperare degli alloggi E.r.p oggi sfitti e non utilizzabili perché non attualmente idonei per essere abitati a causa di carenza manutentive, il Comune ne ha 154 in queste condizioni – così l’assessore Manuela Gagliardi - non potendo sostenere in via autonoma la ristrutturazione, al fine di poter reperire le risorse da investire per il recupero di alloggi non utilizzati, è stato predisposto questo piano triennale di vendita. In relazione a quelli locati avranno diritto all’acquisto di questi alloggi in via preferenziale i soggetti che sono attualmente assegnatari o i familiari conviventi. Gli alloggi liberi verranno alienati attraverso i criteri stabiliti in sede di asta pubblica. Nel caso in cui un soggetto assegnatario dell’ immobile non lo volesse acquistare non verrà allontanato dall’immobile forzatamente ma soltanto a seguito di una procedura condivisa quando verrà individuato un altro immobile idoneo a soddisfare le esigenze abitative del soggetto. Se nel triennio riuscissimo ad ottenere altri finanziamenti potremmo anche decidere di non alienare tutti gli immobili. Dovessimo raggiugere il completamento del piano predisposto, l’importo totale che verrebbe introitato dal Comune è di oltre 2 milioni e 500 mila euro e attraverso questo importo potremmo ristrutturare una 70ina di quei 154 alloggi”.
Il tema, affrontato anche in alcune commissioni consiliari, ha visto un acceso confronto che si è ripetuto anche durante il Consiglio comunale di ieri sera, dove sono pervenuti l’emendamento presentato dal sindaco e un altro emendamento presentato dalle opposizioni.
“La delibera di questa sera è per molti di noi più che discutibile – ha evidenziato Guido Melley di LeAli a Spezia - Non è un’opinione isolata, anche i sindacati degli inquilini hanno manifestato molte perplessità. Siamo in piena crisi sociale e abitativa e l’amministrazione decide di vendere alloggi comunali, una notizia che sembra contraddittoria, in realtà ha una ratio che è stata spiegata. Abbiamo pensato di proporre un emendamento ancora più mirato a tutelare certe situazioni. Il punto è la finalità di questa operazione: vendere case di proprietà del Comune per trovare risorse da investire in ristrutturazioni di altre case comunali, di per se non ci sono particolari criticità se non che uno dei motivi che ha spinto l'amministrazione è che il Comune non poteva attingere da altri investimenti di bilancio. Secondo noi questo non è vero, per esempio in commissione ho lanciato una riflessione sui denari che la Regione ha stanziato a valere sul fondo strategico regionale, parliamo di 10 milioni di euro, di questi alcuni sono stati spesi ma altri sono fermi lì, ad esempio quelli stanziati per la riqualificazione di piazza Cavour. In questo caso si è scelta una strada troppo facile”.
“Il Comune senza cercare nessuna alternativa a quelle che si possono mettere in campo decide che per ristrutturare alcuni immobili da mettere a bando per le persone bisognose vende 57 alloggi – così la consigliera Federica Pecunia di Italia Viva – Avevamo chiesto un emendamento un po’ più chiaro, e abbiamo presentato emendamento più netto, nel quale si dice che per chi non decide di aderire alla proposta di acquisto non si fa il percorso di vendita”.
“Il fondo strategico menzionato da Melley non poteva essere utilizzato per ristrutturare gli immobili – ha risposto il consigliere di Cambiamo! Marco Frascatore - Le alternative che il collega Melley ha fornito sono prive di fondamento”.
E' intervenuto anche il consigliere Emanuele Corbani di Spezia Vince con Peracchini Sindaco: “Se l’inquilino non volesse o non potesse acquistare la casa è stato studiato un emendamento per cui si avvia un percorso condiviso finalizzato a garantire la soddisfazione abitativa dell’inquilino stesso. Questo percorso di vendita non è una freccia che non si ferma più ma è a step, in corso d’opera può essere cambiato”.
Dopo un lungo confronto la delibera con l’emendamento del sindaco viene approvata mentre viene respinto l’emendamento dell’opposizione.