La mozione «chiede il rispetto di ogni persona e quindi è contro ogni forma di discriminazione e ribadisce che la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, è il fondamento della società, come riconosciuto anche dalla nostra Costituzione».
Dopo aver citato le recenti parole del cardinale Bagnasco, «La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall'ordinamento», il documento si conclude con l'auspicio che il «Governo e la politica con urgenza pongano finalmente in atto il dettato costituzionale, mettendo la famiglia in grado di svolgere pienamente il proprio insostituibile compito di cura e di libera educazione dei figli, che saranno i nuovi cittadini. Le famiglie, soprattutto quelle giovani, sono il segno più concreto e forte di apertura al futuro e di progettualità solidale. Solo da loro, nel lungo periodo, può ripartire l'Italia e l'Europa».