E' stata a lungo discussa, nel consiglio comunale di ieri sera, la mozione presentata dai gruppi di minoranza (Forcieri escluso) per fare chiarezza sulla posizione di "un consigliere comunale assunto in una partecipata", non si fanno nomi, almeno nel documento e in buona parte degli interventi, ma già da mesi la questione è nota e molti consiglieri danno un nome e indicato la partecipata in questione.
Ad illustrare la mozione è Federica Pecunia (Italia Viva), che spiega: "Abbiamo presentato questa mozione a dicembre 2020 sul conflitto di interesse e incompatibilità dei ruoli elettivi al di fuori del consiglio comunale. Da più di un anno un consigliere comunale, tutt’ora in carica, è assunto dalla società controllata dal comune capoluogo. Nel caso non sussistano impedimenti legali, comunque, c’è una questione di opportunità, anche perché il consigliere ha partecipato a votazioni e discussioni relativi alla stessa società.
È evidente che se non ci sono provvedimenti giuridici ad impedire casi del genere, ma comunque serve chiarezza sulle modalità con le quali vengono scelte le assunzioni, perché non si può lasciar trasparire il sospetto che per essere assunti bisogna essere politici o amici di politici. Non è un accanimento personale, infatti nella mozione non esiste il nome del consigliere interessato".
A sgombrare da subito il campo da effettivi impedimenti a norma di legge, è l'assessore Manuela Gagliardi: "Sono stati incaricati gli uffici dell’ente e per l’ipotesi di un consigliere comunale che non ricopre ruoli decisionali non esiste incompatibilità. La questione poteva essere discussa in commissione senza arrivare a discuterne in consiglio comunale, perchè la norma è molto chiara".
Ulteriori precisazioni sulla motivazioni alla base della mozione arrivano dall'intervento del consigliere Massimo Baldino Caratozzolo, che spiega: "Non è un problema questo caso particolare del consigliere comunale Tarabugi, ma siccome c’è una norma che impone ai consiglieri comunali di astenersi rispetto a questioni di interesse personale, secondo me è utile che il notaio del consiglio comunale scriva nero su bianco se le votazioni fatte su questioni riguardanti Spezia Risorse dobbiamo ritenerle valide oppure no, visto appunto l'art 29".
"Sapevamo che probabilmente dal punto di vista dell’assunzione e della compatibilità tra i due ruoli non c’era criticità aggiunge Guido Melley (LeAli)- ma il sospetto che alcuni possano sfruttare i propri ruoli per avvantaggiarsi deve essere scongiurato; anche il fatto che le votazioni potrebbero non essere state regolari deve essere chiarito in questa sede".
A questo punto, fatti i nomi di consigliere e partecipata, è il nuovo entrato Messuri a chiedere che la mozione venga ritirata: "Nella mozione non erano scritti i nomi, mentre adesso sono stati fatti". La richiesta però viene ritrattata pochi minuti dopo, quando viene chiarito che comunque la discussione può andare avanti e dopo alcuni interventi come quello di Caratozzolo, che precisa: "A che gioco state giocando? Se dite di non poter fare verifiche precise perché manca il nome, quando in realtà il nome è stato fatto anche mezzo stampa nei giorni scorsi, noi allora facciamo il nome e ci rispondete di ritirare la mozione?".
L'intervento di Frascatore (Cambiamo!), riassume il punto di vista della maggioranza: "Non capisco dove sia il problema: una persona ha applicato semplicemente il suo diretto di partecipare ad un concorso. Il comune non entra nel merito delle selezioni delle partecipate, quindi non può esserci conflitto. Un fatto gravissimo che si stia facendo il processo ad una persona, nostro collega, che comunque è assunto a tempo determinato e non ricopre ruoli apicali".
"Mi sembra che questa mozioni rappresenti il campo disperato entro cui si vuole portare il dibattito", aggiunge Corbani e sulle stesse note Costantini: "Una mozione presentata sperando di destabilizzare la maggioranza".
Sul tema decide di intervenire anche il sindaco Peracchini, che precisa: "Per quanto riguarda le votazioni non esiste alcuna incompatibilità perché abbiamo verificato prima. Sembra di tornare ai tempi dei giacobini: si mette alla berlina una persona che ha esercitato il suo diritto di partecipare ad un concorso".
Non manca nel suo intervento anche un attacco alla minoranza: "Chi dovrebbe chiarire è Melley, che, in qualità di ex presidente di Spezia Risorse, deve dire se fosse opportuno che al tempo desse un contributo per le luci di natale o per il Vola alla Spezia. Ribadisco la correttezza dell'amministrazione e di Spezia Risorse: la selezione era pubblica, le graduatorie sono pubbliche, troverete tanti nomi che sono stati selezionati. Se c'è qualche dubbio, risponderemo per iscritto".
Risponde Pecunia: "Ci siamo stancati delle minacce di irregolarità pregresse: se sa delle cose le denunci. Questa è la fine del suo mandato, l'hanno capito anche le pietre di Sant'Agostino e le panchine che ha fatto togliere. Non intimorisce più nessuno, ha stancato. Non riesce più a essere credibile. Vada in Procura ma la smetta di dirlo a noi".
Chiamato in causa su questioni personali, interviene anche Melley, che spiega: " Ci sono delibere. Mai mi sarei permesso di fare iniziative autonome, fu un intervento concertato col Comune dell'epoca. Se non vuole chiedere scusa, rimanga agli atti che ha detto una cosa totalmente falsa".
La votazione mette la parola fine, almeno in consiglio comunale, alla questione: la mozione viene bocciata con 17 voti contrari e 10 a favore.