Non sono riuscite le trattative dell'ultimo minuto, almeno non sono riuscite ad evitare lo strappo ed aprire formalmente la crisi di Governo.
Dall'attesa conferenza stampa di Matteo Renzi, iniziata con quasi un'ora di ritardo, non arrivano sorprese rispetto a quelle che erano le attese.
Le ministre Bellanova e Bonetti e il sottosegretario Scalfarotto si dimettono e la maggioranza, quindi, non c'è più.
"È più difficile lasciare una poltrona che aggrapparsi allo status quo - ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in conferenza stampa - Davanti a questa situazione il senso di responsabilità consiste nel cercare di risolvere i problemi, non nel nasconderli. La nostra responsabilità è dare risposte al Paese. La crisi politica non è aperta da Italia Viva, ma è aperta da mesi. La democrazia non è un reality show, se ci sono dei problemi si affrontano in Parlamento e nelle sedi deputate. La democrazia ha delle forme e devono essere rispettate: in questo periodo non lo si è fatto".
Renzi però sembra non chiudere completamente: "Se le forze politiche dell'attuale maggioranze vogliono affrontare i problemi aperti lo facciano, ma lo facciano subito. L'appello del Presidente della Repubblica a costruire è bellissimo, ma non si costruisce sulla sabbia, ma nella chiarezza. Se è chiaro dove si vuole arrivare si costruisce, se no non c'è alcuna costruzione possibile. Noi siamo costruttori, ma vogliamo vedere il progetto, se no non si costruisce".
La palla è ora nel campo di Giuseppe Conte, sul cui nome Renzi non pone il veto: "Tocca al Presidente del Consiglio decidere ora cosa fare, noi siamo pronti a discutere, in questo perimetro di maggioranza, o in un perimetro diverso, anche all'opposizione. Non ci interessa la nostra personale carriera, ci interessa il Paese".
L'unico veto posto da Renzi è quello di un Governo con la destra di Salvini: "Non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi. L'unica è che noi non daremo mai vita ad un governo con le forze della destra sovranistra, contro la quale abbiamo combattuto e contro la quale abbiamo fatto nascere questo governo".
Le urne, secondo Renzi, sono lontane: "Non credo al voto, ci sono le condizioni per non andare alle urne".