Dopo la conferenza stampa di ieri sera del premier Giuseppe Conte, qualcosa è sembrato andare storto, tanto che si è temuto per il peggio. Il pericolo della mancata intesa tra lo Stato e le Regioni nella nottata appena trascorsa è stato evitato grazie all’inserimento, nella premessa del Dpcm, di un richiamo al protocollo unitario delle Regioni.
“Siamo ancora in ufficio perché la Conferenza delle Regioni sta per riunirsi quasi all'una di notte per un confronto urgente con il Premier Conte e il Ministro Boccia”, così ieri sera il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti intorno all’una di notte sul suo profilo Facebook.
“Il Decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe aprire da lunedì la nuova fase del Paese non corrisponde all’accordo politico raggiunto ieri. Le linee guida per la riapertura delle attività commerciali, concordate con le categorie, devono essere chiaramente recepite. Serve un’assunzione di responsabilità e coraggio. Sennò troppi pareri tecnici e troppi cavilli affonderanno l’Italia definitivamente. Noi non ci stiamo”.
Successivamente, dopo un’interlocuzione tra il premier e i governatori, fortunatamente si è raggiunto l’accordo, stando a quanto scritto successivamente dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, intorno alle 3 del mattino.
“Finito ora il confronto tra Regioni e Governo sul Decreto che dovrà riaprire l’Italia a partire da lunedì. Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili. Al Paese serve semplicità e chiarezza. Domani vedremo la stesura finale del Decreto”.