Come Partito Comunista Italiano siamo tra coloro che da subito si sono dichiarati per la chiusura di tutte le attività produttive non essenziali, evidenziando la necessità della massima chiarezza possibile circa la definizione di ciò che deve essere garantito.
I fatti evidenziano sempre più l'esigenza di adottare misure atte a contrastare la diffusione dell'epidemia da coronavirus. Ciò investe anche e soprattutto l'ambito lavorativo.
Al di là delle possibili considerazioni circa l'atteggiamento altalenante del Governo in rapporto alle parti sociali, alla confusione, alle tensioni che ne sono derivate, conta il fatto che si sta andando nella direzione necessaria: tutto ciò che non è riconducibile allo stato di necessità deve essere chiuso, e servono al riguardo adeguati controlli e sanzioni.
In questo quadro risulta particolarmente offensivo e grave il fatto che si dichiari che debba andare avanti la produzione della difesa e dell'aerospazio. Cioè che si continui a fabbricare armi.
Migliaia di lavoratori e lavoratrici (e le loro famiglie) vengono quindi esposti a spaventosi rischi per non intaccare i profitti dei venditori di strumenti di morte la cui produzione non è certo essenziale in queste tragiche settimane.
La nostra provincia, ai primi posti in Italia per la produzione armi, risulta, ovviamente, pesantemente coinvolta.
Nei giorni scorsi, in tal senso, abbiamo apprezzato la lettera inviata al Prefetto della Spezia dai Sindacati Cgil, Cisl e Uil dove è stata chiesta espressamente la sospensione di attività delle aziende Leonardo ed MBDA che nel nostro territorio non possono essere certo definite essenziali e possono rimanere chiuse per un periodo limitato, attivando la cassa integrazione per i lavoratori.
Appare incredibile come, anche dal Prefetto, non si colga il terribile dato simbolico e morale (oltre a quello, pesantissimo, sanitario e sociale) di una decisione di questo genere, in questo momento così grave per il nostro Paese e per l'umanità.
Massima solidarietà e sostegno ai lavoratori delle aziende Leonardo, MBDA e di tutta la filiera dell'indotto oggi in sciopero per un bene primario che deve essere garantito e non può essere sacrificato in nome del profitto: la salute!
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Federazione della Spezia