«Purtroppo siamo di fronte a un Paese che non ha ancora cambiato il suo approccio, neanche di fronte a scenari tragici, come fossimo un Paese che non impara mai dai propri errori. Un solo esempio su tutti: dopo la tragedia del Ponte Morandi tutte le pubbliche amministrazioni sono state chiamate, dopo Ferragosto, nell’arco di in dieci giorni, a fare un punto della situazione al Ministero su tutti i ponti, viadotti e gallerie di tutto il nostro territorio. È stato mandato tutto a Roma, ma da lì non abbiamo saputo più nulla. Questo per dire che in un paese normale, una professionalità come quella degli ingegneri, per esempio, non solo sarebbe impegnata tutti i giorni ma soprattutto dovrebbe essere coinvolta nelle questioni fondamentali del Paese.
Noi siamo un paese bloccato, vecchio, e non riusciamo né a prevenire nulla e neanche a recuperare nulla.
Per questo mi sento di lanciarvi un appello: vi invito a interloquire con la politica, farci da pungolo ma allo stesso tempo interloquire con noi, perché scuotere il potere romano e far capire le esigenze dei territori e dei cittadini, vuol dire da un lato creare ricchezza facendo comunità e dall’altro cercare di dare un contributo importante al futuro del Paese. In questo ultimo anno abbiamo cercato di far capire a tutti i livelli che il sistema paese deve fare squadra e deve, allo stesso tempo, cercare di spendere le risorse e i talenti per cambiare e migliorare. Per questo vi invito a alzare la voce insieme agli Enti Locali per dare la parola ai territori, e invertire il senso di marcia del Paese.
Nel nostro piccolo, in questi due anni e mezzo, abbiamo cercato di dare un’impronta di cambiamento: per esempio, abbiamo deliberato un provvedimento che impone una rotazione, anche sotto soglia, degli incarichi professionali perché crediamo sia necessario evitare il rischio di creare abitudini sbagliate e sia importante far passare il messaggio che siamo tutti sono coinvolti nella vita della Città.
Per quanto invece riguarda i progetti cittadini, sono partiti i cantieri per realizzare l’area parcheggio di fronte alla Beghi, stiamo completando il restauro di Piazza Chiodo, è quasi completato a Montalbano il bypass della frana, stiamo progettando il recupero dell’ex convento delle Clarisse e della Galleria Quintino Sella. Stiamo facendo degli investimenti importanti nella rete fognaria che non era mai stata completata perché abbiamo a cuore le acque del nostro golfo e costruendo il nuovo depuratorie. In ultimo, ma forse il più importante, stiamo cercando di accelerare i tempi per il waterfront che è la grande sfida per il futuro. A breve ci sarà il nuovo appalto dell’Ospedale Felettino, sta per essere assegnato da Anas l’appalto della variante per quanto riguarda il lotto del Felettino, in primavera ci sarà il bando per il lotto di Melara e in ultimo la gara per la realizzazione del bypasso per la galleria di San Venerio.
In pochi anni, allora, la città cambierà volto, ma non possiamo farlo da soli. Per questo il mio appello è costruire un continuo e proficuo rapporto con tutti gli ordini professionali perché hanno davvero la possibilità di dare il proprio contributo positivo per la propria città, per il proprio territorio, per il proprio Paese».
Pierluigi Peracchini
Sindaco della Spezia