"I volontari, gli amministratori e il personale dipendente hanno monitorato e presidiato il territorio e li ringrazio - prosegue Cappiello - ma è chiaro che il sistema di prevenzione non può limitarsi al momento dell'allerta. La prevenzione deve avvenire durante i mesi precedenti le piogge, cosa avvenuta in maniera esigua negli ultimi anni e questo non per colpa esclusiva del Comune di Riccò, bensì della Regione Liguria e del "paese Italia", incapaci di investire nella prevenzione".
Conclude il Consigliere: "Detto ciò è doveroso sottolineare che la bacchetta magica non esiste per un territorio fragile come il nostro: motivo per il quale i Comuni della Val di Vara dovrebbero sedersi tutti assieme ad un tavolo, elaborando un progetto di manutenzione idraulica condiviso che guardi al Vara come risorsa e non solo come rischio.
Purtroppo nessuno lo ammette, ma i Comuni così come sono costituiti non hanno più senso di esistere ed è quindi doverosa una collaborazione, anche perchè le singole macchine comunali non hanno più senso di esistere".
Dello stesso avviso Andrea Licari, consigliere comunale a Borghetto e consigliere provinciale: "Gli abitanti di Borghetto hanno vissuto nella giornata di ieri momenti non proprio felici, memori di un 25 ottobre 2011 ancora impresso nelle loro menti. L'esondazione del Vara ha infatti colpito parte del borgo e la zona degli impianti sportivi, creando notevoli disagi, risolti in parte dal fondamentale e tempestivo intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Fortunatamente nulla di paragonabile alla devastante alluvione di otto anni fa, ma resta comunque la paura di dover rivivere quei terribili momenti. Colpa di una politica che nulla ha imparato da quella dura lezione e che ogni anno cerca di sviare il problema emanando delle sacrosante allerte, ma di fatto non intervenendo mai nel merito dei problemi, se non a posteriori attraverso il sistema delle somme urgenze".
Prosegue Licari: "Gli abitanti sono stufi delle passerelle politiche, sono stufi di sentirsi ostaggio delle piogge, sono stufi di dover contare i danni dei propri beni. Così non si può andare avanti: basti guardare al vergognoso rimpallo tra Comune, Regione e Anas sul completamento del secondo ponte sul torrente Pogliaschina, fondamentale per garantire al paese la tanto agognata sicurezza idraulica. Per non parlare poi delle condizioni dello stesso Pogliaschina, sommerso da alberi, arbusti, erbacce e quant'altro. Basta rinvii, gli abitanti vogliono risposte chiare e non continue promesse elettorali."