Così l'assessore all'Ambiente di Regione Liguria Giacomo Giampedrone commenta la lettera pubblicata oggi sul sito di Regione Liguria (potete scaricarla in fondo a questo comunicato) con cui il Settore Valutazione Impatto Ambientale avanza a Recos le osservazioni e le richieste di integrazione sul progetto del biodigestore di Saliceti, elencando una lunga serie di punti ai quali la proponente dovrà rispondere.
La richiesta regionale scaturisce dall'insieme di tutte le osservazioni pervenute dagli enti e dalle amministrazioni competenti e da quelle potenzialmente interessate al progetto, e in particolare dagli uffici regionali che si occupano di rifiuti, acque ed ecologia e da Arpal. Nella richiesta sono state integrate le osservazioni pervenute e dibattute durante l'inchiesta pubblica che si è protratta durante tutta l’estate e sintetizzate nella relazione del Comitato d'inchiesta (presieduto dal Dottor Valerio Marroni, dirigente del Settore Via della Regione Emilia Romagna).
“Ringrazio tutti coloro che hanno dato il proprio contributo – aggiunge Giampedrone - per evidenziare i possibili impatti del progetto, a partire dai Comuni interessati di Vezzano e Santo Stefano, dai cittadini e dai comitati che hanno partecipato all'inchiesta pubblica fino agli uffici regionali, che dopo un attento esame dei documenti progettuali, hanno evidenziato quali aspetti meritino ulteriore approfondimento: tra questi, in particolare, il tema della vulnerabilità degli acquiferi e della presenza delle falde per l'approvvigionamento idrico a valle dell'area prevista per l'impianto, la gestione dei fabbisogni idrici di processo, le emissioni e gli odori, l'aspetto collegato alla gestione delle terre e rocce di scavo derivanti dai lavori, ed infine le procedure per assicurare una resa ottimale del compost ottenuto dal trattamento della frazione organica dei rifiuti”.
"Credo – prosegue l’assessore all’Ambiente - che questo documento dimostri la cautela e l'attenzione che la Regione pone nella valutazione di progetti come questo, a fronte dell’obiettivo finale di questa Giunta che rimane quello di chiudere il ciclo dell’organico, indipendentemente dal sito di Saliceti”.
Tra gli approfondimenti chiesti a Recos c’è anche quello riguardante l'opzione zero cioè l'ipotesi di non realizzare alcun impianto di biodigestione nella provincia spezzina. “Nella pianificazione provinciale e d’ambito regionale – spiega l’assessore Giampedrone - con la realizzazione del biodigestore di Saliceti è prevista l’individuazione del sito di Scarpino a Genova come discarica di servizio unica. Al contrario, in mancanza del biodigestore, sarebbe necessaria una profonda rivisitazione dell’assetto definito di questa pianificazione, con la necessità di individuare una discarica di servizio nella provincia della Spezia”.
“Ora la palla torna nelle mani del proponente che - conclude l’assessore regionale all’Ambiente - dovrà fornire adeguate risposte a tutte le integrazioni richieste da Regione, prendendosi tutto il tempo necessario, fino a sei mesi, per effettuare gli approfondimenti del caso, in vista della successiva fase tecnica della Conferenza dei servizi”.