Via Cristoforo Colombo, 99
19121 La Spezia SP
Tel. 0187 24422
Oltre 100.000 spettatori per Michelangelo - infinito.
Da Domenica 18 novembre a Mercoledi 21 presso Il Cinema Il Nuovo di La Spezia si terrà la proiezione del film ALMOST NOTHING. CERN: LA SCOPERTA DEL FUTURO diretto da Anna de Manincor del collettivo ZimmerFrei, .
Per l’occasione, a presentare il film e a dibattere con il pubblico presente in sala sarà presente Il Professore Fabrizio Scuri avemdo il piacere bbiamo il piacere di collaborare con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il film è un viaggio all’interno di una delle istituzioni scientifiche più importanti al mondo, il CERN di Ginevra. Ma il punto di vista del racconto non è solo prettamente scientifico: la regista Anna de Manincor lascia il Bosone di Higgs e le onde gravitazionali sullo sfondo e punta l’obbiettivo sugli esseri umani che lavorano in questo labirinto di corridoi, cavi e componenti metallici di alta precisione. E ci porta a scoprire una comunità di scienziati votata alla ricerca e alla scoperta del futuro, abitanti di una vera e propria città in cui non c’è spazio per i concetti di nazionalità o religione e in cui è possibile cambiare le sorti dell’intera umanità.
Se vi siete mai chiesti dove siano state concepite alcune fra le innovazioni tecnologiche più importanti per l’uomo, la risposta è servita: in una caffetteria. In particolare, nella caffetteria del CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Sul confine tra la Francia e la Svizzera, il CERN non è solo il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ma una vera e propria cittadella, dove menti brillanti da tutto il mondo si confrontano ogni giorno per cambiare, letteralmente, le sorti dell’umanità. Dagli aneddoti sulle scoperte più audaci – come una cosetta che si chiama World Wide Web – alla prima fotografia non scientifica apparsa in rete, un ritratto della girl band ufficiale del CERN (Les Horribles Cernettes) che senza volerlo aprì la strada a tutti i social network, ALMOST NOTHING. CERN: LA SCOPERTA DEL FUTURO osserva con passione e ironia una comunità scientifica al lavoro.
Domenica 18 Novembre
Ore 10.30 ( mattinèe)
Lunedi 19 Novembre
Ore 19.30
Martedi 20 Novembre
Ore 19.30
Mercoledi 21 Novembre
Ore 18.00-19.30
Iscrivendosi alla pagina www.iwonderpictures.it/cern e inserendo il codice AN18PR si avrà diritto a un ingresso ridotto
Tutta la programmazione.
Giovedì 15 novembre 2018 alle ore 21.15 anteprima nazionale di “Oscar alla Lezione“, al cinema Il Nuovo di La Spezia, film d’esordio di Marco Serra Degani con Ivano Marescotti, Amato D’Auria, Petra Giommarelli e Rocco Baldassini, Fulvio Wetzl. Il film prodotto e distribuito da W&B di Fulvio Wetz è nato sia artisticamente che produttivamente alla Spezia, nel maggio di quest’anno. Ha visto coinvolti oltre il produttore spezzino Fulvio Wetzl, due dei tre protagonisti, Petra Giommarelli e Rocco Baldassini, e l’intera Compagnia de Gli Scarti, coordinati da Davide Faggiani. Due scene importanti sono state girate alla Dialma Ruggiero, una delle quali vede coinvolto il noto attore romagnolo Ivano Marescotti nelle vesti di docente.
Saranno presenti in sala il regista Marco Serra Degani, il protagonista Rocco Baldassini, gli allievi della Compagnia Gli Scarti della Spezia, il produttore del film Fulvio Wetzl.
Sinossi: Tre giovani universitari convivono in un appartamento molto vicino al centro di Bologna. Carlo (Amato D’Auria) e Valeria (Petra Giommarelli) sono amici intimi sin da bambini; lui studia recitazione e lei psicologia. Marcello, (Rocco Baldassini) il terzo inquilino, studia invece per diventare regista cinematografico e ha un rapporto di grande amicizia con entrambi. La loro è sostanzialmente un’ esemplare vita da tranquilli studenti. Un giorno come gli altri, dopo una piacevole “pizzata” serale, un misterioso personaggio di nome Oscar solleverà una serie di interrogativi che metteranno in discussione ruoli e rapporti fino a quel momento dati per scontati; relazioni che anche i loro rispettivi indirizzi di formazione contribuiranno a cambiare…
Per il 25° anniversario della scomparsa.
Mercoledì 14 novembre.
Prosegue la stagione 2018-2019 del cartellone della Royal Opera House al cinema IL NUOVO LA SPEZIA programmata da Nexo Digital per proporre le dirette p dal prestigioso palcoscenico di Londra. Il prossimo appuntamento sarà con La Bayadère, il balletto fantastico di Marius Petipa, che arriva al cinema martedì 13 novembre alle 20.15i n diretta dal palcoscenico della Royal Opera House nella produzione di Natalia Makarova. Ambientata in un’India leggendaria, La Bayadère racconta la storia di una danzatrice del tempio e del principe che, pur amandola, sposa un’altra donna. Il famoso “atto bianco” illuminato dalla luna – Il regno delle ombre – è uno dei momenti salienti creati dal corpo di ballo: qui la mente del principe viene perseguitata dalle immagini del suo amore perduto.
Nella coreografia spiccano due ballerine contrapposte, mentre un idolo di bronzo prende vita in un sorprendente assolo. Le melodie e gli stati d’animo evocati dalla musica di Minkus si fondono perfettamente con il dramma narrativo e la fluida precisione della coreografia classica.
Una mostra memorabile, composta di sessanta capolavori di Gian Lorenzo Bernini esposti alla Galleria Borghese di Roma e provenienti dai più importanti musei del mondo, è offerta a chi non ha potuto esserci di persona dal documentario, diretto da Francesco Invernizzi, “Bernini”, che sarà al cinema IL NUOVO LA SPEZIA E ASTORIA LERICI solo il 12,13 e 14 novembre 2018.
Per capire l’importanza che essa ha, basti citare l’autorevole New York Times che ha scritto: «Nessun artista ha incarnato il Seicento come Gian Lorenzo Bernini, che ha lavorato per nove Papi e impresso in modo indelebile il suo stile sulla Città Eterna. E nessun luogo interpreta il suo genio e talento più della Galleria Borghese, la Villa – ora un museo – costruita dal suo primo mecenate, il cardinale Scipione Borghese. Bernini manifestò la sua genialità fissando la tensione e il dramma nella pietra e la mostra a lui dedicata alla Galleria Borghese è un’esperienza di quelle che capitano una sola volta nella vita».
Gian Lorenzo Bernini - nato a Napoli nel 1598 e morto a Roma nel 1680, a ottantadue anni, età veneranda per il XVII secolo – è stato uno dei massimi scultori e architetti del barocco, che ha fatto scuola per oltre un secolo dopo la sua scomparsa. Dell’artista basti citare la famosa “Fontana dei Quattro Fiumi” che a Roma sorge al centro di Piazza Navona.
Il film racconta attraverso una voce narrante la vita di Gian Lorenzo Bernini. Come sin da bambino imparò a lavorare il marmo, arte appresa da suo padre. Come si trasferì a Roma con la famiglia a soli otto anni, dove incontrò il committente delle sue creazioni oggi più famose, il cardinale Scipione Cafferelli – Borghese. Per il Cardinale Borghese Bernini scolpì, tra i venti e i ventisette anni, “Enea, Anchise e Ascanio fuggiti da Troia”, il “Ratto di Proserpina”, il “David”, “Apollo e Dafne”.
Tutte le opere che il documentario di Invernizzi ci fa ammirare, sono riprese da prospettive che ne esaltano la comprensione e la poesia: mai pietra è sembrata più morbida, carne vera in cui affondano polpastrelli marmorei, mai orbite più espressive benché intagliate nella roccia. Addirittura più stupefacente che dal vivo, perché il cinema guarda la creazione del Bernini con lente d’ingrandimento e scorre su nove ambientazioni di racconto, una per ogni sezione della mostra.
Approfondiscono il personaggio dell’artista e i suoi traguardi Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese di Roma; Luigi Ficacci, storico dell’arte e soprintendente generale all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro; Andrea Bacchi, Direttore della Fondazione Zeri.
ORARIO SPETTECOLI : AL NUOVO LA SPEZIA
LUNEDI 12 ORE 15.30-17.15-19.00
MARTEDI 13 ORE 15.30-17.15
MECOLEDI 14 NOVEMBRE ORE 15.00-16.30
ASTORIA LERICI : LUNEDI 12-MARTEDI 13 MERCOLEDI 14 NOVEMBRE ORE 17.00 e 21.00
Al cinema anche di mattina. Torna , l'iniziativa promossa dal Cinema Il Nuovo per apliare l'offerta, con il ritorno delle matinée. al cinema
“C’è un entusiasmo crescente, soprattutto da parte dei giovani e delle famiglie.Grazie a questa promozione sta tornando la voglia di vivere la magia del cinema sul grande schermo” sottolinea Silvano Andreini Presidente del Film Clu Pietro Germi "Visto il successo delle prima domenica con il film di Michael Moore , che hanno fatto registrare un buona affluenza per un orario insolito . Domenica 11 novembre ore 10.30 con Tutti Lo Sanno del pluripremiato regista Asghar Farhadi con Penelope Cruz e Javier Bardem l'esperimento si ripete con la storia di un uomo condannato a provare un sentimento da cui è impossibile liberarsi, se non pagando un prezzo altissimo. Infatti, sebbene il trainante della narrazione sia scoprire chi abbia rapito Irene (il film può essere considerato a tutti gli effetti un thriller), è il personaggio di Paco a concentrare in sé tutto il dramma, addirittura più della madre Laura. Paradossalmente è lui, e non Irene, a essere sotto sequestro, ed è sempre lui che deve essere liberato. Non è un caso che sia proprio Paco l’unico a non sapere quel segreto che invece sembrano conoscere tutti.
LUSO! MOSTRA ITINERANTE DEL NUOVO CINEMA PORTOGHESE A LA SPEZIA
2° appuntamento con il film SAO JORGE
Nel 2011 il Portogallo comincia l“anno della Troika” (la ristrutturazione economica imposta da Ue, Fmi e Bce), che fece raggiungere ai portoghesi picchi di debito sconcertanti, con un numero crescente di famiglie e società impossibilitate a restituire i prestiti. Jorge è un pugile disoccupato sul punto di perdere figlio e moglie, che medita di tornare in Brasile. Per ripagare i debiti e convincere la moglie a restare in Portogallo, Jorge accetta il lavoro di esattore con un’agenzia di riscossione debiti che lo trascinerà in un mondo di violenza e crimini. Film vincitore del premio Orizzonti - Miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia . Film in lingua originale con sott. in italiano
Dal 12 al 14 novembre.
Ecco la programmazione dei tre cinema.
L'incontro sarà condotto da Camila Raznovich. Si può evitare una guerra? I governi possono scegliere di non bombardare o uccidere? L’impegno delle persone comuni può ostacolare la costante corsa alla guerra?
La testimonianza di chi vive e vede tutti i giorni gli effetti dei conflitti, mettendo a disposizione la propria professionalità curando persone; il racconto di chi ha scelto il mestiere della guerra; la voce di chi è indifferente perché è una problematica che si trova altrove, lontana dalla sua quotidianità o di chi ha scelto di mettere davanti a tutto il progetto dell’abolizione della guerra. Attraverso tutto questo, con la visione di filmati, di fotografie e il contributo degli studenti si troveranno delle possibili risposte alle domande per far emergere che la guerra è scelta e non inevitabilità.
Alcune tra le scuole preiscritte saranno selezionate da EMERGENCY per contribuire ai contenuti dell’8 novembre. Saranno coinvolti gli studenti attraverso video interviste (da settembre fino alla metà di ottobre) in cui esprimeranno le loro riflessioni, opinioni e suggerimenti sul tema.
Gli argomenti trattati nell’edizione dello scorso anno hanno suscitato interesse da parte di studenti e insegnanti e una costante richiesta di approfondimenti anche per i tragici sviluppi attuali. Per la vastità dell’argomento quest’anno si vuole dare continuità al tema della guerra, che per la sua complessità richiede una maggiore riflessione.
Le scuole che non hanno partecipato nel 2017 sono invitate a guardare la registrazione di LA GUERRA È IL MIO NEMICO, disponibile su YouTube, per conoscere, informarsi e agevolare il confronto in classe prima della diretta.
Gli istituti che hanno partecipato alla passata edizione potranno rivedere la registrazione. Tutti gli interessati potranno inviare richieste di approfondimento sui temi trattati entro e non oltre il 7 ottobre*.
Presentato come Evento Speciale alla 71esima edizione del Locarno Festival, arriva in Liguria al Cinema Il Nuovo La Spezia Martedi 6 novembre ore 21.15 “Sembra mio figlio” di Costanza Quatriglio. Una storia vera, una favola d’amore e di speranza. Sfuggito alle persecuzioni in Afghanistan quando era ancora bambino, Ismail vive in Europa con il fratello Hassan. La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce. Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia del suo popolo, il popolo Hazara.Costanza Quatriglio è una personalità di rara costanza, professionalmente e umanamente, ha fornito prove molto convincenti della sua fiducia nel cinema come strumento etico per capire la realtà. La nuova prova è 'Sembra mio figlio' (...) viaggio di estrema fatica morale e materiale, un viaggio all'indietro nel suo inconscio fino a trovarsi tra donne in attesa di deportazione: scena magica. Non c'è alcuna retorica: immagini, silenzi, sguardi sono eloquenti e il volto di Ismail (Basir Ahgang) è quello di tutti noi, figlio di ognuno.Il
Nell'anno in cui si festeggia il centenario della nascita di Ingmar Bergman, IL CINEMA IL NUOVO grazie alla Cineteca di Bologna non poteva non cogliere l'occasione per riportare nei cinema, attraverso il suo progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, per la distribuzione dei classici restaurati, uno dei film più iconici del regista svedese: Il settimo sigillo, fresco di un ottimo restauro realizzato dallo Svenska Filminstitutet.
Realizzato nel 1957, Il settimo sigillo racconta del cavaliere Antonius Block (Max von Sydow) e del suo scudiero Jöns (Gunnar Björnstrand): i due, reduci disillusi delle Crociate, fanno ritorno nella Svezia del Trecento e la trovano in balia della peste e della disperazione. Su una spiaggia Block incontra la Morte e, in una delle più efficaci alternanze campo/controcampo mai realizzate, la sfida a una partita a scacchi per prendere tempo e poter compiere un’azione che dia un senso alla sua vita. L’evocazione visionaria, tragica e farsesca del Medioevo scandinavo racchiusa nel Settimo sigillo ha origini remote che affondano nelle fantasie d’infanzia dell’autore. Capolavoro tra i capolavori di Bergman, questa grande allegoria dell’uomo in cerca di Dio e in balia della morte, torna a parlarci con la potenza grafica del suo paesaggio e la chiaroscurale profondità della sua inquietudine. ORARIO SPETTACOLI MARTEDI 6 NOVEMBRE ORE 19.00 MERCOLEDI 7 NOVEMBRE ORE 21.00 ( Vista l'eccezionalità dell'aevento il film verrà riproposto anche fine novevembre)
Per la prima volta al cinema.
Cinque registi del nuovo cinema portoghese saranno i protagonisti della prima edizione di “Luso”, la prima mostra itinerante che porterà in Italia il giovane cinema del Portogallo da Lunedi 5 Novembre approda anche a La Spezia al cinema Il Nuovo per cineque lunedi consecutivi fino al 3 dicembre . Cinque film che hanno affascinato pubblico, giurie e critica dei festival internazionali e che finalmente potranno essere apprezzati anche dal pubblico grazie al progetto di cinema itinerante che mette assieme più di 25 città italiane.Una selezione di film inediti in Italia in versione originale portoghese sottotitolata. Luso – Mostra itinerante del nuovo cinema portoghese è organizzata da Associazione Il Sorpasso – promotrice in Portogallo e in Brasile della Festa del Cinema Italiano – e Arch Film, casa di distribuzione indipendente italiana, in collaborazione con Fundação Calouste Gulbenkian, Ambasciata del Portogallo di Roma, da Instituto Camões e Slingshot Films, Cinema Il Nuovo. . Il Portogallo negli ultimi anni ha attirato l’attenzione dei media internazionali per il momento sociale e politico che sta vivendo, ma anche essere diventate una delle mete preferite dei turisti italiani. Parallelamente anche il cinemaportoghese sta avendo molto successo nei festival internazionali ma isuoi giovani autori ancora in Italia non hanno avuto modo di essere conosciuti. Apre la rassegna Lunedi 5 novembre ore 21.15 A fabrica de nada” di Pedro Pinho, presentato a Cannes nella Quinzaine des realisateurs. Una notte un gruppo di operai scopre che la direzione della fabbrica in cui lavorano ha organizzato il furto dei macchinari. Capendo che si tratta di un inequivocabile segno dell’imminente fallimento della ditta, alcuni di loro rifiutano la buona uscita e occupano la fabbrica. Con loro grande sorpresa, però, i dirigenti spariscono nel nulla, lasciandoli soli a decidere. Lunedi 12 novembre è la volta “São Jorge, premio Orizzonti per la Miglior interpretazione maschile a Nuno Lopes alla 73a Mostra del cinema di Venezia. Nel 2011 il Portogallo comincia l“anno della Troika” (la ristrutturazione economica imposta da Ue, Fmi e Bce), che fece raggiungere ai portoghesi picchi di debito sconcertanti, con un numero crescente di famiglie e società impossibilitate a restituire i prestiti; Jorge è un pugile disoccupato medita di tornare in Brasile. Per ripagare i debiti econvincere la moglie a restare in Portogallo, Jorge accetta il lavoro di esattore con un’agenzia di riscossione debiti . Si arriva al 19 Novembre con “Cartas de guerra” di Ivo Ferreira, presentato in concorso alla Berlinale. 1971, Antonio viene arruolato nell’esercito come medico in uno dei peggiori scenari della guerra coloniale, l’Angola Orientale. Conosceremo la sua storia, i suoi tormenti e le sue speranze attraverso le lettere che per due anni invia a Maria Josè, la sua amata rimasta in Portogallo. Basato nella raccolta di lettere di António Lobo Antunes, uno dei più importanti scrittori di lingua portoghese, Il 26 Novembre “Verão Danado” di Pedro Cabeleira, Menzione Speciale al Festival di Locarno. L’estate di Chico comincia nella casa di campagna con i suoi nonni, all’ombra di un albero di limoni. Ma questa è solo una parentesi. La sua vita ormai è a Lisbona, dove si è laureato e dove dovrebbe cercare lavoro. Chico trascorre invece pomeriggi oziosi e infinite serate in giro per la città, con gli stupefacenti e la musica a creare atmosfere psichedeliche che rimandano eternamente l’arrivo dell’età adulta. Si chiude la rassegna Lunedi 3 dicembre con “Ramiro” di Manuel Mozos, presentato in concorso alla Viennale . Ramiro è un libraio di Lisbona e poeta in perpetuo blocco creativo; vive, tra frustrazione e conformismo, tra il suo negozio e l’osteria, accompagnato dal suo cane, dai fedeli compagni di bevuta e dalle vicine: un’adolescente incinta e la nonna convalescente . Lui continuerebbe di buon grado questa vita quotidiana pacata e anacronistica, ma degli eventi degni di una telenovelainvadono questa bolla.
Sito ufficiale della manifestazione: https://luso-cine.com/
Cosa significa parlare di disobbedienza in una società in cui i tabù hanno quasi cessato di esistere? Per esplorare un desiderio d’indipendenza femminile che non può essere ridotta a pura ribellione anticonformista, ma che ha radici più profonde e intime, Rachel Weisz e Frida Torresblanco portano sul grande schermo Disobedience, il romanzo di Naomi Alderman su una storia d’amore proibito tra due donne di una comunità ebraica ultraortodossa. Weisz interpreta l’emancipata Ronit, che, tornata in Inghilterra dagli Stati Uniti per il funerale del padre, si ritrova a fare i conti con il passato da cui era fuggita. In particolare con Esti, suo amore di gioventù (Rachel McAdams), e l’attuale marito di lei nonché suo cugino Dovid (Alessandro Nivola).
Sebastián Lelio, regista cileno con base a Berlino, traccia un ritratto dolcemente umano di un triangolo di relazioni tumultuose in cui l’eros s’intreccia con l’amicizia, la passione si scontra con l’amore per Dio. Un intero spettro di emozioni magistralmente interpretate in particolare da McAdams, che non ha paura di apparire in versione «tzniut», con abiti e parrucca che ne castigano la femminilità. Dopotutto le due produttrici cercavano dei ruoli in cui le donne non fungessero da mero supporto al personaggio maschile, donne intelligenti, determinate e capaci di decidere per loro stesse. «Ciò che ho trovato davvero fantastico sono le caratteristiche di grande umanità di questi personaggi, con tutti i loro dubbi e difetti, con il loro perdono e la disobbedienza» afferma l’altro produttore Ed Guiney. Personaggi che oscillano appunto tra desiderio e senso di colpa, tra la passione più sfrenata e la mortificazione, se non addirittura la punizione, di sé.
Vincerà la ribellione o il bisogno di appartenere a una comunità ed esserne accettati? Quello che avviene tra Esti e Ronit, per quanto estremizzato dal contesto ultraortodosso (nel quale il regista e la sceneggiatrice Rebecca Lenkiewicz si sono immersi in prima persona, in quella che hanno definito “lo studio forense più interessante” del loro lavoro), rispecchia un conflitto presente nella nostra società. «Stiamo combattendo una guerra nella quale solo alcune relazioni sono considerate legittime» spiega Lelio, «una guerra a chi impone limiti e con quale autorità lo fa. Questa è una storia i cui personaggi sono disposti a cambiare ed evolvere ma, per farlo, devono riuscire a farsi strada in un sistema rigido. Questo confronto rispecchia ciò che la nostra società si trova ad affrontare oggi, giorno dopo giorno, in tutto il mondo». ORARIO SPETTACOLI
Mercoledi 31Ottobre
ORE 16.00-18.00-21.15
Giovedi 1 Novembre
Ore 15.00-17.15-19.30-21.30
Venerdi 2 Novembre
Ore 16.00-18.00-21.15
Sabato 3 Novembre
Ore 15.30-17.45-20.00-22.00
Domenica 4 Novembre
Ore 15.00-17.15-19.30-21.45
Tutta la programmazione.
Il film evento che racconta la vita del ballerino e coreografo.
IL CINEMA IL NUOVO LA SPEZIA è lietaodi annunciare quello che sarà il secondo appuntamento delle dirette via satellite da Londra nelle sale italiane.
Si tratterà della seconda opera dell’epopea l’Anello del Nibelungo di Richard Wagner, La Valchiria, una delle composizioni più imponenti del suo repertorio operistico. Così, domenica 28 ottobre alle ore 18.00, trasmessa in diretta via satellite, La Valchiria rivivrà sugli schermi italiani in diretta dal palcoscenico della Royal Opera House, in una nuova produzione del regista Keith Warner con Antonio Pappano a dirigere il cast.
L’intero ciclo è costituito da quattro opere e rappresenta un viaggio che va dalla nascita di un mondo popolato da dèi, eroi e mostri, fino alla sua distruzione. Questa saga epica ritrae ogni tipo di emozione umana con musica e idee straordinariamente intense.
L’Anello del Nibelungo è sempre un evento speciale del calendario operistico: un’esperienza indimenticabile. La Valchiria è la seconda opera del ciclo e presenta brani memorabili, come la Incantesimo del fuoco e Cavalcata delle valchirie. Ma tra fuochi d’artificio musicali e mitologia nordica, al centro di quest’opera ci sono le complesse vicende degli indimenticabili personaggi: i gemelli Siegmund e Sieglinde, interpretati da Stuart Skelton e Emily Magee, Wotan (John Lundgren) e la figlia valchiria Brünnhilde, interpretata da Nina Stemme, e Sarah Connolly nei panni di Fricka. Direttore Antonio Pappano
Dopo essersi conquistato a Venezia 73 il Premio Orizzonti per il meraviglioso corto La voz perdida, Marcello Martinessi è pronto a esordire quest’anno sul grande schermo con il suo primo lungometraggio, Las Herederas. Distribuito in Italia col titolo Le Ereditiere, la prima prova al lungo di Martinessi ha già avuto modo di farsi abbondantemente conoscere a Berlino. Tra i premi vinti infatti appena qualche mese fa primeggiano niente meno che l’Orso d’Argento per la Miglior Attrice e il Premio Fipresci della critica internazionale.
Tra l’imperversare di certi giganti messicani (Iñarritu, Del Toro, Cuarón), quella dell’intimo e delicato cinema paraguayano è senz’altro una bella, bellissima, sopresa. Una sorpresa che ha il profumo delle case dei vecchi e i modi di certa aristocrazia latino-americana in declino. Martinessi, forte di un cast femminile davvero eccezionale, riesce a prendere uno spaccato di vita comune e a restituircelo con infinita delicatezza ed eleganza d’immagini. Bastano un’automobile, qualche sigaretta, un vassoio d’argento…
Le ereditiere di Martinessi sono donne forti, legate da una profonda tenerezza e dai comfort di una vita agiata. Un’accusa di fronde è però quanto basta per rivoluzionare la vita delle due: carcerata Chiqui (Margarita Irun) e improvvisata taxista Chela (Ana Brun). La comparsa di una terza donna, Angy (Ana Ivanova), è la chiave di svolta in una vita apparentemente destinata alla privazione e al compromesso. Tra i taciti moti dell’orgoglio, della complicità e della passione prende splendidamente corpo un film che sembra richiamare alla memoria certo dramma da camera fassbinderiano. E che ci lascia totalmente spiazzati di fronte l’estrema autenticità e naturalezza d’intepretazione.
La macchina da presa di Martinessi indugia ora su queste dinamiche, ora sugli oggetti che ne fanno parte, con tatto e discrezione, senza temere i silenzi o i tempi lunghi. Anzi, prediligendo i giochi di sguardi, di specchi e l’estetica delle piccole cose. Il risultato è un lungometraggio audacemente semplice, delicato; estremamente allusivo, eppure, allo stesso tempo, lucidamente esplicito (l’attrazione omoerotica, la depressione…). Per tutti questi motivi – aldilà di qualche imperfezione – e per il merito di tenere alta la bandiera del cinema latino-americano, Le Ereditiere è senz’altro una pellicola da recuperare AL NUOVO LA SPEZIA : GIOVEDI 25 ore 18.00- VENERDI 26 Ore 18.00-20.15 SABATO 27 Ore 18.00 DOMENICA 28 ore 14.30
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