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Un contesto sempre più incerto
La prima cosa che abbiamo avuto modo di apprezzare in questo 2018 è la presenza di un contesto sempre più incerto e sempre più “nuovo”. Con il quantitative easing verso la fine, le tensioni commerciali statunitensi, i pericoli di instabilità che potrebbero arrivare da alcune tornate elettorali, il futuro a breve termine potrebbe essere all’insegna della volatilità.
Dunque, i trader – anche quelli più aggressivi – si stanno domandando in che modo poter fronteggiare un contesto evolutivo non facilmente decifrabile. Una buona notizia, visto e considerato che una maggiore consapevolezza è certamente il requisito più utile per poter ridurre il rischio di “derive” finanziarie non particolarmente apprezzabili.
Le nuove regole ESMA
Una delle novità del trading online del 2018 è poi stato rappresentato dalle nuove regole ESMA, che al fine di tutelare (o cercare di farlo!) gli investitori, hanno introdotto una serie di limitazioni agli investimenti in strumenti finanziari derivati, come i CFD o le opzioni binarie. Le seconde sono state precluse agli investitori retail, mentre i primi hanno avuto alcuni contenimenti più o meno intensi, principalmente legati all’abbassamento della leva finanziaria massima fruibile.
Ma siamo sicuri che le nuove regole ESMA andranno a garantire i risultati sperati in termini di maggiore tutela dei trader? No o, almeno, non ancora. È anzi probabile che le autorità europee torneranno ancora sull’argomento andando ad arricchirlo di nuove sfaccettature, e che già entro la fine dell’anno possano dunque esservi ulteriori novità.
Le criptovalute resistono
Erano state la novità del 2017 (anche se in realtà esistevano sul mercato da prima, ma è solo l’ultima parte dello scorso anno ad aver catalizzato l’attenzione dei trader), e sono state una delle conferme del 2018: le criptovalute sono una realtà che continua a tenere banco nel mercato degli investimenti finanziari alternativi, e anche se il loro stato di forma non sembra essere dei migliori.
Ad ogni modo, per alcuni analisti questo andamento non è per forza necessariamente negativo, in termini macro: anzi, un consolidamento su un livello più contenuto potrebbe essere frutto della maturazione di questa asset class, che - grazie anche alla spinta della blockchain, la tecnologia alla base di questo ecosistema, che sembra avere ben più numerosi utilizzi di quanto si potesse immaginare – prosegue nella sua sopravvivenza, pur in un contesto evidentemente critico, con una regolamentazione ancora frammentata (o assente) e alcune prese di posizione non certo positive nei confronti dello sviluppo della categoria.
E voi che cosa ne pensate? Quali sono le caratteristiche del trading online che a vostro giudizio hanno marcato con maggiore insistenza questo 2018? E che cosa ci riserva il futuro?