Dire che non l’hanno presa bene sarebbe un eufemismo. Il raddoppio della tassa di soggiorno (da 1,5 a 3 euro) stabilito dall’amministrazione comunale ha preso alla sprovvista le associazioni di categoria e gli operatori turistici. Che ora sono pronti a mobilitarsi: l’intenzione è quella di presentarsi in massa al consiglio comunale di venerdì sera, in cui si discuterà anche della modifica del regolamento sull’imposta.
Una decina di ore prima, invece, le associazioni di categoria riunite in “Rete Imprese” cercheranno di intavolare una trattativa con il sindaco Pierluigi Peracchini, che incontreranno alle 9.30. Anche se i toni sono parecchio accesi, non mancano le proposte che verranno portate all’attenzione dell’amministrazione. Le ha snocciolate ieri pomeriggio il direttore di Confartigianato Giuseppe Menchelli, in una riunione con gli operatori turistici: un innalzamento della fascia di esenzione dall’imposta per i minorenni, un periodo di 5-6 mesi, durante l’inverno, in cui la tassa di soggiorno non venga applicata per favorire la destagionalizzazione del turismo, l’assicurazione che ai lavoratori che arrivano alla Spezia non sarà applicata l’imposizione, e infine una diversificazione del balzello in base alle categorie di turisti (ma su questa proposta, a differenza delle precedenti, sembrano esserci meno margini di manovra).
Associazioni e operatori turistici, però, denunciano di non essere stati nemmeno interpellati – né dal sindaco né dall’assessore Paolo Asti – sul metodo e sul merito di un provvedimento così importante: “Dell’aumento abbiamo saputo leggendo i giornali – ha spiegato ieri Menchelli – . Il Comune della Spezia, a differenza di altri, non ci ha nemmeno chiamato. Sul turismo alla Spezia manca totalmente una qualche forma di coordinamento, come abbiamo detto più volte: è un settore che in questa provincia ha sorretto un’economia in crisi, ma va alimentato in maniera intelligente”.
Il 60% del gettito dell’imposta, come previsto dalla normativa regionale, verrà reinvestito all’interno dello stesso settore turistico locale: una somma di circa 900mila euro su un totale previsto in 1,4 milioni. Ma gli operatori non ci stanno: “3 euro per Spezia è una cifra imbarazzante, da grandi città d’arte, ma non siamo Firenze. Paghiamo la tassa di soggiorno dal 2012, ma non abbiamo mai visto nessun servizio in cambio da parte del Comune”.
Al centro delle critiche anche la tempistica del provvedimento: senza un ragionevole margine di preavviso, infatti, misure come queste rischiano di intaccare parte di una stagione turistica spesso già pianificata in anticipo.
La conseguenza, così, è che sulle prenotazioni già acquisite, per far fronte all’aumento, ora gli operatori dovranno pagare di tasca propria.