Donne che con il loro lavoro, le loro idee sono riuscite ad affermarsi senza trascurare la vita familiare e i figli. La crisi economica non fa sconti neanche all'imprenditoria femminile, eppure, alcuni dati confermano che l'impresa quando è "donna" resiste meglio rispetto ai colleghi uomini. Incontriamo Ilaria Catti, titolare della tappezzeria artigianale C.R.TAPPEZZERIA snc.
Come è iniziata la sua carriera di imprenditrice?
Sono subentrata circa sette anni fa ai miei genitori in questo lavoro che loro hanno svolto per quasi 50 anni. Mio padre continua ancora a darci una mano mentre mia madre ha aperto un negozio di tessuti e scampoli. Nell'azienda che si occupa di tappezzeria, nautica, tendaggi seguo personalmente i rapporti con i clienti, con i fornitori e l'amministrazione.
Quali sono le principali soddisfazioni del suo lavoro?
Per un imprenditore la maggior soddisfazione è servire i clienti e avere il massimo della disponibilità. Sentirmi dire che si sono trovati bene, che abbiamo tessuti di qualità e che abbiamo eseguito un lavoro a regola d'arte.
Si è sei mai sentita discriminata nel lavoro solo per il fatto di essere donna?
No. Ho avuto la fortuna di lavorare con mio padre e mio marito. Non mi sento pertanto discriminata, anzi cercano sempre di venirmi incontro quando mi devo occupare della casa e della famiglia.
Donne e imprenditoria. Quali sono i principali ostacoli e quali sfide?
Il principale ostacolo è riuscire a essere presente il più possibile sul lavoro senza trascurare troppo la famiglia, ho due ragazzi che vanno a scuola; alla mattina nessun problema, poi però dall'ora di pranzo fino ad arrivare alla sera bisogna darsi da fare per riuscire a far quadrare tutto. Spesso quello che trascuro di più è la casa, riducendomi a fare la maggior parte delle pulizie la sera o la domenica. La sfida è quella di superare questo momento di crisi per riuscire a guadagnare qualcosina di più per permettermi una governante per pulire e gestire la casa.