"Recupero delle terre incolte mediante introduzione di strategie e macchine innovative per la coltivazione biologica dei prodotti tipici nel comune di Pignone" è il nome del progetto che ha visto promotori Gal Provincia della Spezia, Azienda agricola dimostrativa di Pallodola, Università di Pisa e associazione dei produttori delle Valli del Pignone e del Casale. I cartelli con la bandiera europea sono ben visibili a tutti coloro che in questi giorni stanno frequentando il borgo bandiera arancione, destando una naturale curiosità.
"La superficie agricola utilizzata in Liguria negli ultimi decenni si è ridotta sensibilmente e questo fenomeno, ciò ha comportato un progressivo abbandono del territorio rurale, determinando alti rischi naturali, sia sotto il profilo idrogeologico che dal punto di vista della gestione del territrorio. Per questo abbiamo voluto questo progetto sperimentale che ha come fine quello di comparare costi e tecniche per rendere fattibile economicamente il recupero dei terreni", spiega Federico Barli, consigliere comunale con delega all'agricoltura del comune di Pignone.
"L'impegno profuso dall'associazione dei produttori delle Valli guidata dall'instancabile Presidente Agnese Barillari - così il sindaco Mara Bertolotto - ha permesso che quel progetto diventasse realtà; le riunioni e i confronti con gli esperti hanno evidenziato le necessità dei nostri agricoltori e ci danno spunti di riflessione sulla nuova programmazione dei fondi europei, ambito nel quale vogliamo essere protagonisti. Pignone è un piccolo comune che grazie al lavoro dei suoi agricoltori è diventato un punto di riferimento nelle politiche di sostenibilità. L'Europa tutta plaude a Pignone". (13 luglio)