"Finalmente è esploso il caldo - esordisce Martini - e con esso la corsa alla spiaggia, o all'ombrellone, o al tendalino o a quello che ci può un po' far staccare dalla realtà. Come stacchiamo? Ovviamente con un bel libro, meglio se comico, che ci faccia ridere, che ci sollazzi un po' visto che sentiamo e leggiamo di crisi, di stagnazione, di recessione e compagnia contante. Ma soprattutto visto che la viviamo. A tal riguardo Confcommercio La Spezia consiglia una lettura: "Volevo solo vendere la pizza". È un libro di qualche anno fa, ma sempre attuale, un libro che siamo certi tutti i benpensanti o i tuttologi hanno letto, su un tema più che mai attuale e con un taglio ironico veramente unico. È anche la perfetta risposta all'articolo "Le mille e una scusa" apparso ieri su La Nazione, cronaca di La Spezia. È la storia, vera, di un giornalista che sente sempre lamentarsi gli imprenditori, che da ragione a un amico che gli dice che son tutte balle, che i negozi, le pizzerie e co guadagnano a sfare! Aprire una pizzeria è meglio che andare in America! E quindi il nostro giornalista dice: cosa ci vuole a aprire e far funzionare una attività? Se lo fanno gli altri, stando a quelle che scrivo e a quello che si sente dire... Il nostro eroe si licenza, passa da dipendente ad imprenditore. Cosa ci vorrà? Ci penserà lui a conquistare il mercato o a dare le risposte che il mercato richiede! Inizia così la trafila di burocrazia, le lungaggini, i corsi, inizia ad aprire il portafoglio, ad assumere, ad avere a che fare di nuovo con la burocrazia, ad avere a che fare con i sindacati, con la crisi, con i costi di gestione, con il lavoro nero, con la concorrenza sleale, con i litigi in famiglia, con l'isteria, con i mal di stomaco. Insomma: lui che voleva solo vendere la pizza chiude baracca e burattini e torna a fare il giornalista. I problemi sono più facili da scrivere che da affrontare. Chi fa impresa? Un pazzo o un eroe. La morale: a nessuno piace lamentarsi, a nessuno piace non lavorare, a nessuno piace rimetterci del proprio, a nessuno piace lasciare a casa i dipendenti. Tutti vorrebbero lavorare, creare lavoro, creare posti di lavoro, vivere sereni. Fare notti bianche, notti blu, cene, aperitivi, feste, happyhour etc etc. ma quando poi tutte queste formule non funzionano? Non date la colpa agli imprenditori, ma datela a chi fa le leggi e le regole. Una volta si diceva fosse il mercato a farle. Oggi non è più il mercato, bensì gli uomini che sono assai portati all'errore, specie coloro i quali scrivono leggi su materie che non conoscono. Tutti possono provare a vendere la pizza, non sappiamo quanti ce la faranno. Provare per credere (dei problemi altrui).