Secondo alcune stime, la ripresa del nostro Pil dipenderà in gran parte dall'esportazione di beni che rappresentino il meglio del made in Italy: belli e ben fatti, ma non necessariamente di lusso, e che comunichino in pieno lo stile e la creatività italiani, indirizzati a un pubblico alla ricerca di status symbol. Dedicarsi all'esportazione, però, significa affrontare spese proibitive, investimenti consistenti, problemi burocratici. Per aggirare questi ostacoli, è nata Retexpo Consortium da un'idea di Marco Andreini, presidente del Comitato di gestione. È un sistema di rete il cui scopo è promuovere progetti di marketing, commercializzazione e internazionalizzazione delle eccellenze produttive e della cultura italiana nel mondo. Che si tratti di B2C o B2B, l'azienda che vuole aprirsi ai mercati esteri – in particolar modo dei Paesi emergenti, ma anche negli Stati Uniti – può rivolgersi a Retexpo Consortium, che analizzerà il prodotto, testerà la possibilità effettiva di promuoverlo all'estero, si occuperà degli aspetti burocratici, giuridici, di commercializzazione e promozione, senza che l'azienda in oggetto debba subire alcun rallentamento dell'operatività, permettendole di esportare verso mercati ricchi e appetibili con costi abbordabili e rischi vicini allo zero. Il debutto all'estero di Retexpo Consortium sarà in Cina, dove sono stati già stretti accordi commerciali con centri commerciali, in città di rilevante importanza strategica: Shenyang – Fu Shun, Tienling, Chengdu, Changshu, Jiujiang, Dongguan. Qui, con il marchio Italylands, verranno messi in vendita soprattutto prodotti del settore casa e food&bevarage. Ma non solo: Retexpo Consortium, in collaborazione con Siaft, si incaricherà di promuovere mete turistiche meno note, fornendo servizi di marketing territoriale a enti e operatori turistici. Le aziende che vogliono avere informazioni non devono far altro che compilare il form a loro disposizione sul sito e verranno contattate tempestivamente.