L’accelerazione dei pagamenti cashless continua a pieno ritmo in tutto lo Stivale, e gli italiani sembrano ormai sempre più convinti a utilizzare sistemi come app, e-wallet, carte prepagate per effettuare acquisti e accedere a servizi di tutti i tipi, sia online che offline.
Sebbene non in sostituzione del contante, questi metodi si sono imposti a partire dal periodo Covid in poi, per forza di cose ma anche a seguito di incentivi statali come il piano Cashless e il suo cashback, inclusa la Lotteria degli Scontrini. Nel frattempo, gli italiani hanno preso confidenza col mezzo, e gli operatori di settore hanno accelerato l’implementazione di sistemi di sicurezza come il riconoscimento delle impronte digitali e gli accessi via QR CODE, a tutela della riservatezza dei dati personali.
Secondo l’Osservatorio dei Pagamenti Cashless 2022, una ricerca di SumUp, sono aumentati in valore gli scontrini medi delle transazioni senza moneta, soprattutto in alcune aree geografiche e in riferimento a settori come bar e ristoranti, taxi, e intrattenimento. Rispettivamente la crescita “cashless” di questi comparti è stata del 50, 5 per cento, 86,8 per cento e 64,5 per cento per quanto riguarda biglietti per spettacoli e concerti. Il Decreto PNNR di luglio ha sicuramente incentivato i commercianti, pena sanzioni, ad accettare i pagamenti effettuati per mezzo digitale, ma a distinguersi, tenendo conto della crescita dell’e-commerce, sono state anche le transazioni online.
Quanto al valore del commercio elettronico, secondo uno studio del Politecnico di Milano insieme a Netcomm, la crescita potrebbe essere di 13 punti percentuali nell’arco del 2023, raggiungendo volumi di transato senza precedenti, pari a circa 54 miliardi.
Secondo i dati pubblicati da Trusted Shops, tra i mezzi di pagamento elettronico più amati dagli italiani spiccano gli wallet come PayPal, caratterizzato da velocità, bassi costi di commissione per depositi e prelievi e anche dall’anonimato garantito dall’accesso senza codici e pin, ma solo tramite e-mail associata al conto. Oltre agli acquisti sui principali marketplace, via e-wallet si possono pagare anche servizi digitali, in primis bollette e tasse alla Pubblica Amministrazione, tramite il diffuso circuito PagoPA. In base alla ricerca Trc Market Research, commissionata dallo stesso PayPal, anche opzioni di rateizzazione come il “Buy Now Pay Later” hanno ottenuto grande slancio nell’ultimo periodo: il 76 per cento dei consumatori digitali dichiara di preferire i negozi virtuali che dispongono di questa opzione. Lo stesso e-wallet viene dunque usato anche per acquisti non necessari, e quindi per comprare a rate, senza commissioni aggiuntive, dei beni costosi, concedendosi piccoli sfizi senza gravare troppo o nell’immediato sul portafogli. Del resto, anche dal lato dei servizi si passa a quelli necessari, come pagamenti di assicurazioni e utenze domestiche, a quelli di intrattenimento, come ad esempio i casinò online con PayPal come metodo di pagamento, fino a quelli più innovativi come il trading e il mercato delle criptovalute.
Questi ultimi trend confermano dunque un’attitudine sempre più digitale e smart della popolazione italiana, che ha dovuto prendere atto del cambiamento e adeguarsi a un approccio cashless, anche nella mentalità.
L’Italia è però un territorio esteso e soprattutto variegato, motivo per cui esistono delle differenze tra Regione e Regione rispetto al compimento della transizione al digitale, anche dal lato dei pagamenti. Nello specifico, sempre secondo la ricerca di Sum Up sopra menzionata, la crescita del cashless negli ultimi anni è piuttosto significativa nelle regioni del Centro e del Nord Italia: in particolare nella top ten delle città più votate ai pagamenti digitali spiccano Aosta, Bolzano e la Spezia, con una rispettiva crescita, tra il 2021 e il 2022, del 44,2 per cento, 40,5 per cento e 39,3 per cento. Volendo fare un focus specifico sul territorio ligure, sempre secondo la società londinese di pagamenti mobili, la Regione è la settima in Italia per aumento delle transazioni elettroniche, grazie ai dati di La Spezia, terza sul podio delle città più attive, ma anche a quelli di Genova, in cui l’incremento è stato del 19,9 per cento.
Se i motivi che hanno alimentato questa tendenza sono senza dubbio l’aumento diffuso dell’e-commerce su scala nazionale e internazionale, le sanzioni ai commercianti che rifiutano carte e metodi di pagamento smart, ma anche gli incentivi del periodo Covid come il cashback, vero è che anche la ripresa del turismo ha contribuito all’affermazione del cashless. Tornando alla Liguria nello specifico, il 40 per cento degli acquisti effettuati attraverso l’uso di carte digitali, avviene ad oggi con carte internazionali, con un balzo in avanti del 32 per cento dal 2022. Statunitensi, britannici e irlandesi sono i più propensi alle transazioni con carta: indipendentemente dalla provenienza dei turisti, il dato che emerge è comunque positivo e incoraggiante, poiché la ripresa economica, in un paese come l’Italia, passa anche dalla attrattività turistica e da tutto l’indotto da essa generato.