Dal primo gennaio scattano gli aumenti in bolletta: secondo quanto stabilito dall’Autorità di regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) l’aggravio sarà del 55% per l’elettricità e del 41,8% per il gas, con conseguenze sul potere di acquisto delle famiglie e sui costi delle imprese, rendendo più onerosa la produzione e la commercializzazione in una situazione già condizionata dall’emergenza Covid.
I rincari avranno effetti a cascata su tutta la filiera agroalimentare: dalle attività agricole alla trasformazione, dalla distribuzione al confezionamento, con gli agricoltori che hanno già dovuto affrontare aumenti fino al 50% del prezzo del gasolio necessario per le attività di estirpatura, rullatura, semina e concimazione. Inoltre, l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%).
“Siamo in un momento di ripartenza per cui siamo molto fiduciosi ma è necessario sostenere le imprese con misure che ne garantiscano la sostenibilità finanziaria e questi ulteriori rincari vanno sicuramente nella direzione opposta. –affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa- In Liguria, le aziende zootecniche soffrono oramai da più di un anno tra il calo dei prezzi di vendita e l’aumento del costo delle materie prime; per non parlare degli agricoltori che stanno lottando con l’aumento dei costi per il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Questi aumenti si abbattono inoltre sui costi di produzione, come ad esempio quello per gli imballaggi: dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti”.