“Chiediamo vengano prese misure che vadano a sostenere anche quelle imprese che non sono localizzate necessariamente all’interno delle zone rosse, ma che comunque sono chiuse in quanto i titolari si trovano obbligati a osservare la quarantena e l’isolamento”. È l’appello al Governo di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia.
La dimensione economica dell’emergenza resta inquadrata in una prospettiva negativa e rischiosa e l’emorragia dei consumi va a colpire soprattutto le piccole imprese. Il governo, con un decreto del Ministero dell’Economia, ha infatti varato un piano per contenere e gestire l’emergenza coronavirus anche sul versante economico, prevedendo la sospensione dei versamenti delle imposte, delle ritenute e gli adempimenti tributari per i contribuenti e le imprese che hanno la residenza o la sede operativa negli undici comuni interessati dalle misure di contenimento.
“Ci sono però casi singolari che andrebbero valutati, per non lasciare indietro nessuno – dicono i vertici di Confcommercio -. È l’esempio di un’imprenditrice levantese, titolare di un’attività sul territorio. La donna è la madre di uno degli sbandieratori che, insieme ad altre 39 persone, ha partecipato al carnevale di Codogno. Il ragazzo, minorenne, vive con la madre, che è quindi anch’essa sottoposta alla quarantena obbligatoria. La donna, in isolamento, è stata quindi costretta a chiudere l’attività di cui è titolare ma, non trovandosi in una delle zone rosse, il 29 febbraio arriverà comunque la prima scadenza da rispettare: il pagamento della rata della rottamazione-ter. Questo è un caso che è emerso, ma immaginiamo ci siano situazioni analoghe che riguardano quindi più persone. Chiediamo dunque che vengano presi provvedimenti anche nei confronti di coloro che, obbligati a stare a casa, non hanno potuto aprire l’attività e ci auguriamo che anche per loro ci sia la proroga dei pagamenti e la sospensione del versamento delle imposte".