Si parte alle 16.30 con la cerimonia di taglio del nastro. A seguire, alle 17, la conversazione “Edoardo Sanguineti e il cinema” tra Niva Lorenzini, docente presso il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna, e Erminio Risso, critico e storico della letteratura.
Alle 18.30 sono in programma gli interventi del sindaco della Spezia Massimo Federici, dell’assessore alle politiche culturali della Regione Liguria Ilaria Cavo e dell’assessore alle politiche della cultura del Comune della Spezia Luca Basile. Saranno presenti i progettisti.
Alle 19 la giornata culminerà con “Ritratto del Novecento di Edoardo Sanguineti. Testi, immagini e suoni: 100 scritture del secolo ventesimo” per la regia di Luisa Grosso.
Il Ritratto del Novecento è un gigantesco mosaico formato da 101 tessere, minuziosamente elaborate e descritte, ognuna delle quali spazia da materiali filmici e fotografici a immagini pittoriche, da brani letterari e poetici a pagine di architettura e antropologia, il tutto accompagnato e scosso da frammenti musicali della più varia provenienza, dalla classica al pop, dal jazz al rock. Le tessere sono intercambiabili e liberamente montate alla luce di quattro temi fondamentali, le quattro tappe del polittico novecentesco: la psicanalisi; il montaggio, le avanguardie, la lotta di classe.
Approfondimento: Ritratto del Novecento di Edoardo Sanguineti. Testi, immagini e suoni: 100 scritture del secolo ventesimo
La genesi
Nel 2005 Angelo Guglielmi, in qualità di assessore alla Cultura del Comune di Bologna, decide di affidare a Edoardo Sanguineti il compito di guardare dentro il Novecento e raccontarlo, per fare il punto, per tentare di chiudere un secolo che il poeta stesso definisce “interminabile”. E’ un secolo straordinario, caratterizzato dalla discontinuità col passato: i pittori abbandonano la riproduzione del reale, gli scienziati scoprono la quarta dimensione, nascono la psicanalisi e il cinema, il motore dell’economia e delle dinamiche sociali non è più la produzione di beni materiali ma l’ideazione di funzioni immateriali. Ci sono molte ragioni per riflettere su questo secolo grandioso, colpito al cuore da due guerre mondiali. Edoardo Sanguineti accetta la sfida e compone un ritratto strutturalmente anarchico - proprio com’è stato il Novecento - in cui non ci sono confini tra i grandi scomparti speculativi e la creatività, dove filosofia, arti figurative, letteratura, storia, scienza e musica si contaminano e scivolano l’una dentro le altre.
Il Ritratto del Novecento è un gigantesco mosaico formato da 101 tessere, minuziosamente elaborate e descritte, ognuna delle quali spazia da materiali filmici e fotografici a immagini pittoriche, da brani letterari e poetici a pagine di architettura e antropologia, il tutto accompagnato e scosso da frammenti musicali della più varia provenienza, dalla classica al pop, dal jazz al rock. Le tessere sono intercambiabili e liberamente montate alla luce di quattro temi fondamentali, le quattro tappe del polittico novecentesco:
I. La psicanalisi
II. Il montaggio
III. Le avanguardie
IV. La lotta di classe
La realizzazione
Anno 2005. Dal 12 al 16 dicembre 2005 la piazza coperta di Sala Borsa a Bologna diventa un crocevia di immagini, parole e suoni chiamati a restituire la personale visione caleidoscopica del Novecento sanguinetiano, uno spettacolo multimediale aperto a una prospettiva non italiana ma planetaria, con un carattere d’avanguardia, dove si mescolano linguaggi e livelli, Shonberg con i Rolling Stones,
Picasso con Charlie Brown, Benjamin con Méliès, Pirandello con i Sex Pistols… Due maxischermi sono sospesi uno di fronte all’altro ad altezze diverse e altri due più piccoli piazzati a terra. Una ventina di lettori si aggira leggendo tra un pubblico ogni sera più numeroso e coinvolto. Tutto avviene in diretta, con Giuseppe Bertolucci che dirige i lettori e Luisa Grosso la consolle, composta da due videojay e un deejay che “suonano” immagini e musiche. Filmati, fotografie e dipinti vengono infatti proiettati con ritmi ed effetti visivi realizzati dal vivo, proprio come la musica, seguendo la partitura indicata dal poeta. Il pubblico è entusiasta, i giornali sottolineano “il pienone” di sala borsa replicato per tutte le cinque sere, affollate di studenti seduti a terra e di spettatori di ogni età sistemati nei ballatoi e “in piazza”, tutti a cercare di indovinare parole e note di artisti e star elencati nell’opuscolo distribuito all’entrata. Viaggio multimediale, maratona, installazione, performance, progetto monstre angelicamente diabolico, gioco di specchi di un incantato castello di Atlante sulle cui pareti rimbalzano le impronte e le stimmate di un secolo “in tutta la sua varietà e contradditorietà” – parola di Sanguineti – in una resa che non ha precedenti in Italia e sfida qualsiasi confronto internazionale.
La riproposizione
Anno 2017. Dopo undici anni il Ritratto del Novecento è più che mai attuale. Le novità rispetto all’edizione precedente saranno la messa in scena e l'uso di software di nuova generazione per l'animazione immagini. Si prevede un differente utilizzo dello spazio scenico con regia centrale a vista, delimitato da maxischermi, all’interno del quale si disporranno gli spettatori e si muoveranno i lettori. L’utilizzo di un nuovo software di interazione visiva renderà più spettacolari le proiezioni, in termini di qualità delle immagini, di ritmo e effettistica.
Ritratto del Novecento di Edoardo Sanguineti
Testi, immagini, suoni: 100 scritture del secolo ventesimo
Regia: Luisa Grosso
Live /Video e grafiche: Saul Saguatti / Basmati
Audio: Bartolomeo Sailer
Letture: Giovanna D'Ambrosio, Francesca Lateana, Luca Mazzamurro, Antonello Pocetti, Tita Ruggeri
Allestimenti: Nando Innocenti di Cine Project Italia