La mostra vuole riallacciarsi alle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra e presentare un aspetto spesso passato sotto traccia ma, soprattutto negli ultimi decenni, diventato un'arma fondamentale durante i conflitti armati e non: la propaganda!
Nell'iconografia del periodo ebbe un ruolo di primissimo piano l'immagine della donna, già costretta ad uscire dalle mura domestiche per sostituire gli uomini nel mondo del lavoro e per la sua militanza nelle organizzazioni patriottiche di volontariato, portando ad una sovraesposizione dell'immagine femminile nella propaganda su manifesti, cartoline e giornali.
Altre nazioni erano già attive in questo settore dagli ultimi decenni dell' '800, ma in Italia solo dopo la disfatta di Caporetto fu maturata la convinzione che occorresse agire incisivamente sul morale delle truppe, delle famiglie e di tutti i cittadini, affinché il consenso e il supporto al conflitto e ai militari fosse indiscusso e profondamente sentito come un dovere morale.
Il Museo Navale è stato sottoposto a lavori infrastrutturali che sono quasi giunti al termine. Con la progressiva riapertura del museo stanno riprendendo anche le attività di ricerca e allestimento di mostre temporanee che, come in passato, toccheranno i diversi aspetti storici e marittimi di cui il museo è da anni portavoce principale nella città della Spezia.
Qui sotto è possibile scaricare un approfondimento di Francesco Maggi sui Giornali di trincea e sul Servizio Propaganda istituiti durante la Grande Guerra.