La giuria del Premio presieduta dal Presidente Pietro Baldi con giurati: Paolo Bertini, Marisa Marino, Valerio Cremolini, Carlo Raggi, Attilio Ferrero, Maurizio Simonini, quest'anno ha previste quattro sezioni: "Lunigiana Donna", "Lunigiana per la ricerca storica", Premio per la comunicazione, Premio "Cinque Terre", Premio per la narrativa e dopo aver visionato le opere proposte e analizzato i curricula dei partecipanti ha deliberato di consegnare i premi ai seguenti vincitori per l'anno 2016.
Il Premio "Lunigiana Donna" a Fernanda Contri – Il premio Le è stato attribuito per il suo grande impegno nelle Istituzioni , per le grandi responsabilità avute in tempi molto difficili per la democrazia nel nostro Paese e per avere sempre tenuto presente i valori morali e etici nello svolgere il proprio ruolo nella vita sociale collegandosi e trasmettendo le proprie esperienze . attraverso incontri e conferenze , con i cittadini ma soprattutto con i giovani. Eletta nel Consiglio Superiore della Magistratura nel 1986 ha presieduto la sezione disciplinare. Si occupò anche di politica: ricoprì la carica di segretaria generale della presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Amato (prima donna in tale incarico) e fu Ministro per gli affari sociali durante il governo Ciampi. Il 14 febbraio del 2005, essendo la giudice più anziana di nomina e di età, ha presieduto un'udienza pubblica della Corte costituzionale (prima donna in Italia). È cessata dalla carica il 6 novembre 2005. Nel 2013 viene fatto il suo nome per la carica di Presidente della Repubblica.
Il premio Spezia – Lunigiana per la ricerca storica al dott. Giuseppe Meneghini, La motivazione del premio è data per il suo personale impegno e la sua ricerca attenta e puntuale volta a sviluppare nel nostro comprensorio la conoscenza delle bellezze dei luoghi anche più nascosti, alla riscoperta delle nostre radici culturali e alla divulgazione di episodi e personaggi della storia del territorio al fine di sensibilizzare i cittadini alla tutela e alla conservazione del nostro immenso patrimonio culturale anche attraverso l'insegnamento di nuovi modi di fruizione, sviluppo e conoscenza. Dirigente INPS in pensione è giornalista pubblicista iscritto all'Ordine, ha lavorato dal 1959 al 1963 al Lavoro Nuovo di Genova e dal 1997 al 2013 alla cronaca locale de Il Secolo XIX dedicandosi in particolare alla divulgazione della storia locale. Con la passione della ricerca e della scrittura ha pubblicato molte opere di storia locale e di personaggi che hanno realizzato momenti importanti nel nostro territorio sia da un punto politico che economico e di costume
Il "Premio Lunigiana – Cinque Terre" per la Comunicazione al dott. Filippo Paganini. Il premio è stato attribuito per le fatiche giornalistiche, per l'arguzia e l'analisi delle sue esposizioni sulla stampa locale e nazionale , per l'affermazione forte dell'appartenenza alla nostra terra , ricca di vitalità e prospettive che nei Suoi servizi giornalistici e conferenze è riuscito sempre a cogliere. Filippo Paganini, laureato in Giurisprudenza, ha cominciato l'attività giornalistica nella seconda metà degli anni Settanta a "Il Tirreno" di Livorno. Dal 1979 è passato al Secolo XIX dove è stato caporedattore e ha diretto il settore economico-finanziario, il politico e i servizi parlamentari, oltreché l'edizione spezzina. Editorialista della Sviluppo Quotidiani, della Gazzetta del Mezzogiorno, dell'Unione Sarda e dalla Sicilia, ha collaborato a Il Sole 24 ore e all'Agenzia Giornalistica Italia-Agi, Consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti dal 1994 al 2012, è dal 2013 presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Liguria.
Il premio per la narrativa offerto dalla Cooperativa Agricoltura Cinque Terre viene assegnato all'autore Alberto Cavanna. Il premio è stato attribuito per le sue fatiche letterarie , per le sue diverse attività legate alla scrittura e alla cultura con lo scopo primario di diffondere la nostra lingua e le nostre tradizioni. Tutta la Sua opera artistica ha profonde radici nelle tradizioni marinare ereditate e nella cultura del lavoro, nel mestiere, concepito non come un semplice mezzo di sopravvivenza ma un codice etico di vita da dove si evince una impietosa e profonda analisi dei problemi odierni (migrazioni, mutamento della geografia umana planetaria, deriva delle società e culture occidentali).Già dirigente in diversi cantieri navali spezzini e anche militari, ha iniziato il suo approccio alla scrittura con la raccolta di racconti Storie di Navi, di Viaggi e di Relitti (2001) e proseguito con diverse opere che hanno avuto moltissimi riscontri positivi vincendo premi in varie parti d'Italia iniziando con il romanzo storico Bacicio do Tin. Da bosco e da riviera e L'uomo che non contava i giorni . Ha pubblicato anche un saggio storico "L'ultimo viaggio dell'Imperatore – Napoleone tra Waterloo e Sant'Elena", finendo con l'ultimo romanzo storico: "La nave delle anime perdute", che lo porta ad essere finalista per la terza volta al Premio Bancarella 2016.
(Foto: Facebook Filippo Paganini)