La data del 27 gennaio coincide, simbolicamente, con quella della liberazione, nel 1945 ad opera delle truppe dell'Armata Rossa, dei superstiti del campo di concentramento di Auschwitz.
Dieci anni fa l'Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì il "Giorno della Memoria" affidandogli un significato di monito, di stimolo alla riflessione e di importante occasione di condivisione. Sono passati 70 anni dalla fine della guerra ma il mondo civile deve continuare a meditare sugli orrori prodotti dall'ideologia nazista con la consapevolezza che l'impegno collettivo deve essere continuo e non può limitarsi ai gesti celebrativi di una giornata.
Proprio per questo l'incontro di Ceparana rappresenta una occasione unica per ascoltare, dalla viva voce di chi l'ha vissute in prima persona, le drammatiche vicende di ragazzi che, in giovanissima età, hanno scelto di stare dalla parte di chi voleva difendere la libertà e la dignità di ogni persona.
Vega Gori "Ivana" aveva nel 1943 diciassette anni e, nella tempesta degli avvenimenti che riguardò l'Italia del periodo, decise di dare una mano nella lotta per la libertà dal nazifascismo. Collegatasi alla rete della Resistenza, dopo un incontro con Anelito Barontini, che diventerà in seguito Senatore della Repubblica, lavorò a stretto contatto con il Segretario della Federazione Comunista, Silvio Borgatti, rendendosi utile grazie al diploma in dattilografia che possedeva. Batté così a macchina, fino alla Liberazione, documenti delicatissimi del P.C.I e del C.L.N., ma anche giornali come "l'Unità" e "Noi donne", spesso occupandosi personalmente del recapito di tale materiale. Ed è proprio questa esperienza che "Ivana" narra, a quattro mani, con la figlia Maria Cristina, nel libro "Una ragazza nel cuore della rete clandestina. Ivana racconta la sua Resistenza" , ed. Giacché, 2013.alle del Taro, n E... è stato tutto nel parmense, nella Valle del T
Luigi Fiori è nato l '8 giugno del 1920. Comandante partigiano, con il nome di "Fra Diavolo", della Brigata "Vampa" in Val di Taro, fu attivo nella Resistenza parmense.
All'annuncio dell'Armistizio dell'8 settembre 1943, si trovava a Roma dove ha combattuto contro i tedeschi a Porta San Paolo. Come tanti altri soldati sbandati, è poi riuscito a tornare a casa a Sarzana e, per evitare i bandi di arruolamento tedeschi, si è rifugiato nelle montagne parmensi presso uno zio sacerdote. Successivamente, si è unito ai partigiani nella zona di Borgo Val Taro per combattere con loro contro i nazifascisti.
In questi anni si è impegnato nella difesa dei valori costituzionali scaturiti dalla lotta di liberazione e nella loro attualizzazione soprattutto tra le giovani generazioni.
Ha stampato oltre 72 mila copie di una Costituzione tascabile. «Le ho consegnate personalmente, una ad una, a tutti gli studenti che ho incontrato in questi anni e a cui ho raccontato di come è nata la Carta dei valori della Resistenza e del senso della libertà».