Solo la memoria, quale spazio del pensiero retrospettivo ed introspettivo, consente ad ogni cittadino di aprirsi alla riflessione profonda e al contatto affettivo con i vissuti dolorosi e più significativi della Resistenza nel nostro territorio. E' impossibile dimenticare, far finta che non sia accaduto, ignorare il perché della Resistenza, il prezzo della rinuncia agli affetti personali, agli interessi privati per guadagnare a sé e a tutti noi la libertà di scegliere, di agire, di essere.
Domenica 9 novembre 2014 alle ore 21,00 presso il Teatro Civico Della Spezia, la Compagnia "Quelli che il teatro..." di Piana Battolla, porterà in scena l'atto unico: "Silenti e sconosciuti... ponti di speranza".
Un viaggio tra le vicende personali e locali di Vanda Bianchi che ha generato nei raccontattori un autentico senso d'appartenenza e di responsabilità verso le nuove generazioni, sempre più distanti da quei fatti tragici, che hanno segnato la storia della democrazia in Italia. La comprensione dei valori da cui nasce la democrazia prende origine proprio da eventi lontani ancora vivi e presenti, fatti da custodire gelosamente nello scrigno prezioso dei ricordi e fonte del nostro tanto fragile orgoglio nazionale.
Lo spettacolo, tratto dal libro di Pino Marchini "Un berretto pieno di speranze", vuol essere un riconoscimento a Vanda Bianchi, la partigiana "Sonia". Ed è nato da un incontro felice e fortunato, tra la fierezza dello sguardo di una donna luminosa, con le fattezze e lo spirito di una ragazzina.
"...il progetto teatrale in scena, vuole essere un "ponte" tra passato e presente, un'operazione della memoria che ci riporti là dove un tempo siamo stati per ridare voce ai vissuti, richiamare dalla penombra dell'oblio fatti e figure umane, ricomporre le testimonianze, tessere la trama della vita di "Sonia", rivivere insieme i momenti decisivi del suo percorso di donna e di partigiana, per riportarli al cuore e, quindi, rievocare emozionandoci ciò che è stato...Con la sua voce leggera, con la sua particolare scioltezza, Vanda, anzi la Vandina, ci ha accompagnato attraverso racconti affascinanti in un intercalare di italiano e dialetto Castelnovese. Così, lentamente e inaspettatamente ha preso forma il desiderio di noi tutti a voler trasformare un percorso in uno spettacolo capace di far riflettere...Entrare in questo lavoriero è stato sinonimo di volontà a entrare in simbiosi col "personaggio Vanda" che determina consapevolezza, rispetto al postulato che educare il sé aiuta l'individuo a identificare e adottare quei valori intrinseci che lo guideranno nelle scelte, nelle relazioni e nel lavoro; che favoriranno il suo benessere personale, sociale, emozionale e spirituale."
La sperimentazione teatrale che ne è seguita, ha fatto sì che gli attori abbiano "modellato" i sentimenti, le emozioni e il vissuto di una donna che, attraverso le pagine del libro e la voce sfavillante, ricca di sfumature, ha fatto loro dono delle mille e mille sfaccettature di sé e della sua gente.
Questo spettacolo è fatto da giovani, per "giovani" di cuore e di spirito; vuole essere testimonianza per le nuove generazioni, portandole alla conoscenza di un passato degno di essere ricordato senza retorica. Esempio di una vita vissuta con straordinaria modestia, con semplice e non semplicistica intensità.
Regia
Anna Maria Rosa Girani
Attori
Nadia Allegria - Michele Barbieri - Luigi Di Matteo - Federico Figura - Luigi Gatti - Martina Giacomazzi - Elena Mazzoni - Jiordana Hester Morales - Micaela Nunziata - Alessandra Russo - Giovanni Russo - Costanza Tavanti - Aurora Zito
Mixaggio Sonoro e Luci
M Mesina - M Garbini - A Martinelli - M Rocchi - A Angelotti
Scenografia - Installazioni - Grafica - Costumi - Trucco
M Giacomazzi - M Rocchi
Fotografia di scena
T Mura - N Roncallo
Staff
L Bonfigli - S Manin - A Orso - S Saffi - F Scigliano