12 mila coupon degustazione venduti e un numero di presenze che non è ovviamente quantificabile con precisione, non essendoci un biglietto di ingresso, ma che si attesta verosimilmente tra le 25 e le 30 mila: sono i numeri della 14esima edizione di Ligura da Bere, la rassegna dei vini liguri Do (Denominazione di origine) e Igt (Indicazione geografica tipica) che si è svolta dal 28 al 30 giugno in Corso Cavour.
La rassegna, promossa da Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Camera di Commercio Riviere di Liguria e organizzata da Blue Hub, azienda speciale dell’ente camerale, in collaborazione con Comune della Spezia, Enoteca Regionale della Liguria, Ciofs e Civ Spezia in Centro, ha quindi confermato il successo delle scorse edizioni, amplificandolo ulteriormente.
“Siamo molto soddisfatti – afferma il Segretario Generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria Stefano Senese - si è ripetuto il successo degli anni precedenti. 12 mila coupon venduti sono davvero tanti e, soprattutto, non c'è mai stato un momento di vuoto tra i 52 stand. Inoltre si sono sentite parlare molte lingue, i turisti si sono fermati ed hanno apprezzato e questo è importante perchè poi portano i nostri sapori nei loro Paesi”
Liguria da Bere, del resto, è il “racconto” di quello che siamo. “C'è una parte importante della nostra identità racchiusa in questa rassegna – sottolinea Senese – ci sono le aziende vinicole d'eccellenza, i migliori produttori, vini ottimi frutto di una agricoltura in terre certo non facili. E c'è la cultura della degustazione, dell'assaporare un buon vino, accompagnato anche da ottimo cibo. Non si è registrato alcun episodio di persona in stato di ebbrezza, eppure di gente ce ne era davvero tanta: questa è la prova che il messaggio è stato recepito ed il senso della rassegna è stato colto”.
Quali sono i segreti del successo di Liguria da Bere? Senese non ha dubbi ed al primo posto pone la “semplicità” della manifestazione che, come già evidenziato, “racconta chi siamo”. Poi, altro elemento fondamentale è il fatto che si svolge nel cuore della città.
Una location insostituibile ed immodificabile, ma che ormai comincia ad andare stretta ad una rassegna che cresce anno dopo anno.
"Avevamo 52 stand, ma avremmo potuto averne molti di più, purtroppo abbiamo dovuto dire no a tanti perchè non avevamo lo spazio. Per questo stiamo pensando, insieme al Comune, ad "allargarci" anche alle vie e piazze limitrofe come piazza Sant'Agostino. Sicuramente sarà da ripensare un po' il format in questo caso".