La Compagnia della Guardia di Finanza di Sarzana ha individuato una gioielleria sarzanese che esercitava l’attività di “compro oro” in violazione alle normative antiriciclaggio.
Il controllo è stato rivolto alla verifica del rispetto della disciplina introdotta con il Decreto Legislativo n. 92/2017 (“Disposizioni per l’esercizio delle attività di compro oro”), normativa che si propone di introdurre elementi di contrasto all’utilizzo della specifica operazione di compravendita per finalità di riciclaggio di denaro e/o di reimpiego di proventi di attività illecite.
Le Fiamme Gialle sarzanesi hanno appurato che la gioielleria, ubicata in pieno centro, aveva acquistato da una cliente oggetti di oreficeria (quali spille, anelli, orecchini ecc) per un valore considerevole, operando, pertanto, come “compro oro”.
Tuttavia, l’esercizio commerciale non aveva effettuato la necessaria iscrizione al registro degli operatori finanziari ed aveva accumulato altre inadempienze rispetto agli obblighi di adeguata verifica dei clienti ed irregolarità, quali la mancata redazione e conservazione delle schede di registrazione previste per le operazioni di acquisto di oggetti preziosi.
I finanzieri hanno provveduto all’effettuazione dell’inventario fisico di tutto l’oro e dei preziosi rinvenuti al momento dell’accesso ed al riscontro dei documenti acquisiti.
Pertanto, gli amministratori dell’attività commerciale sono stati segnalati alla Procura della Repubblica della Spezia per violazione dell’art 8 del D.Lgs. 92/2017, per aver svolto l’attività di “compro oro” in assenza dell’iscrizione al registro degli operatori e per le violazioni al T.U.L.P.S, per aver fuso gli oggetti in oro senza aver rispettato i termini previsti.
I controlli svolti nei confronti dei cosi detti “compro oro”, rientrano nella più ampia strategia di prevenzione sull’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, settore nel quale la Guardia di Finanza opera in via primaria quale polizia economico-finanziaria.
In questo campo, la proiezione operativa del Corpo è orientata a garantire la piena tracciabilità delle compravendite di oggetti preziosi, nonché a contrastare l’eventuale utilizzo delle attività economiche per finalità illegali, quali, ad esempio, la ricettazione di refurtiva e il riciclaggio di proventi illeciti.