Nella giornata di mercoledì 22 maggio, in occasione del 41° anniversario della legge 194, la quale ha decretato la decriminalizzazione dell'aborto e ne disciplina le modalità di accesso, Non Una di Meno La Spezia scenderà in piazza per ribadire la necessità di difendere la libertà di scelta e di autodeterminazione.
"Dopo l'organizzazione del "Lotto Marzo" sciopero femminista globale alla Spezia ed essere andate a Verona in occasione del meraviglioso corteo organizzato dalla rete nazionale di tutti i nodi locali di Non Una di Meno contro il World Congress of Families - spiegano - riportiamo in città le nostre rivendicazioni contro un oscurantismo medievale che ci vorrebbe tutte ancelle!"
Mercoledì 22 maggio, dalle ore 17:30 in Piazza Brin, il "Consultorio in Piazza": un viaggio all'interno della 194, per scoprire come è nata questa legge, come viene applicata e quali sono le criticità che oggi presenta a 41 anni dalla sua emanazione, grazie all'intervento di professionisti del settore della ginecologia, dei consultori, della psicologia e della formazione.
Presente in piazza anche il Laboratorio sui Generis (letture e laboratorio contro gli stereotipi di genere) a cura di Non Una di Meno La Spezia e aperto a tutti i bambini della piazza, dai 3 ai 10 anni.
Questa la rivenicazione:
"Sui nostri corpi, decidiamo noi!
Scenderemo in piazza perché sappiamo che la nostra autodeterminazione è un campo di battaglia e non una questione di coscienza individuale. Saremo in piazza per rompere l’isolamento a cui siamo costrette quando affrontiamo l’aborto o quando scegliamo la maternità.
Lottiamo contro la subordinazione e la violenza e per questo vogliamo welfare per la nostra autodeterminazione, una sanità pubblica laica e a nostra misura, consultori liberi e organizzati per tutte le donne.
Vogliamo la contraccezione gratuita e un'educazione sessuale all'altezza dei nostri desideri!
Vogliamo l’accesso gratuito all'assistenza sanitaria per l’ivg, la gravidanza e il parto indipendentemente dalla cittadinanza e dai documenti.
Vogliamo gli obiettori e le associazioni ProLife fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e dalle farmacie.
Vogliamo l’eliminazione delle sanzioni amministrative per le donne che ricorrono all'aborto fuori dai termini di legge.
Vogliamo condividere saperi e desideri".