Dopo la deposizione delle corone commemorative, sabato 26 gennaio, al “Sacrario della Libertà” nel complesso scolastico “2 Giugno”, e poi al Monumento ai Deportati Politici in Passeggiata “Morin”, alla Spezia le celebrazioni per il Giorno della Memoria sono continuate oggi, 28 gennaio.
In Sala Dante questa mattina il Prefetto Antonio Lucio Garufi ha consegnato le Medaglie d’Onore, alla memoria, ad Antonio Castellini, Lido Landucci e Antonio Masella.
Successivamente, l’ANED ha premiato gli studenti vincitori della “Borsa di studio” dedicata al più giovane deportato politico italiano Franco Cetrelli e alla più piccola vittima spezzina, Adriana Revere deportata, perché ebrea, ad Auschwitz
Poi, alla presenza degli studenti e delle più alte autorità cittadine, si è svolta la seduta straordinaria del Consiglio Comunle della Spezia.
“Il 27 gennaio – ha ricordato il Sindaco Pierluigi Peracchini – è ricorrenza internazionale voluta dall'ONU e fissata in questo giorno in quanto il 27 gennaio 1945 vennero aperti i cancelli di Auschwitz, simbolo dell'unicità della Shoah nella storia dell'uomo. L'immane portata della Shoah nella storia porta ad uno spaesamento: spaesamento per la radicalità del male dell'uomo, per l'indifferenza con cui si è permesso tanto, perchè l'uccisione programmata passa attraverso la negazione dell'umanità dell'altro, il non riconoscere all'altro l'appartenenza alla stessa specie umana”.
Il primo cittadino cita lo storico Enzo Traverso e lo scrittore e deportato Primo Levi e sottolinea: “L'unicità della Shoah sta nel fatto che il genocidio ebraico è l'unico nella storia ad avere perseguito il fine di un irmodellamento biologico dell'umanità, il solo in cui l'eliminazione non fu un mezzo ma il fine in sé.
Se comprendere è impossibile, come affermava Levi, conoscere è necessario, perchè la conoscenza rende liberi e lo dobbiamo fare per difendere la democrazia.
Ce lo hanno insegnato i sopravvissuti, che ancora oggi, pur rinnovando il loro dolore per quella indicibile esperienza, testimoniano per noi”.
Immancabile, infine, il riferimento alla senatrice a vita Liliana Segre, anche lei ex deportata, che lo scorso anno ricevette il Premio Edodus e alla Spezia raccontò la propria terribile esperienza.
“La Spezia – ribadisce il sindaco - deve ricordare a se stessa di essere la cità di Exodus”.
Poi si rivolge direttamente agli studenti in sala: “Interrogatevi sul passato e traete la capacità di comprendere il presente, sempre più spesso così difficile da dirimere, contrastando l'indifferenza e l'intolleranza. Siamo tutti parte di un percorso nel mondo che dobbiamo fare insieme.
Come scarpe dobbiamo avere la conoscenze e la bussola sia la nostra Costituzione”.
In allegato il testo integrale del discorso pronunciato dal Sindaco.
