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Borseggiatori nei guai, la Polizia di Stato intensifica i controlli In evidenza

Controlli della Polizia di Stato soprattutto durante il mercato del "Venerdì": segnalata una donna per aver rubato un bancomat e aver prelevato 1000 euro. 

A seguito della recrudescenza di reati contro il patrimonio, in particolare di “borseggi” perpetrati ripetutamente in questo centro cittadino, soprattutto in occasione del mercato rionale del “Venerdì” e/o sui mezzi pubblici, personale della Polizia di Stato intensificava i servizi volti al contrasto di tale fenomenologia criminale.

In particolare, in data 31 agosto c.a., una signora spezzina si recava presso l’Ufficio Denunce in merito al patito furto del proprio portafoglio che, successivamente, integrava riferendo di aver subito anche due prelievi fraudolenti effettuati mediante l’utilizzo del bancomat a lei asportato.

Nello specifico la donna dichiarava che il giorno 30 agosto c.a., verso le ore 11,45, dopo aver effettuato alcuni acquisti in questa Piazza Cavour, si recava alla fermata dell’ATC sita in questa Via Gramsci, al fine di salire sull’autobus. La denunciante asseriva che nel frangente o durante il tragitto a bordo dal mezzo pubblico, ignoti malfattori erano riusciti ad asportarle il portafoglio, contenente denaro, effetti personali ed una tessera bancomat.
La signora, in seguito al menzionato furto, contattava la sua banca, apprendendo dal direttore che la sua tessera bancomat era stata utilizzata per eseguire due prelievi fraudolenti da 500,00 euro cadauno (1000,00 euro in totale), eseguiti in rapida successione rispettivamente nel giorno 30 agosto u.s. presso lo sportello della Carispezia - Credit/Agricole Agenzia “A” sita in questa Piazza Verdi.
Al fine di identificare gli autori del delitto in argomento, personale della Squadra Mobile provvedeva immediatamente ad acquisire le registrazioni delle telecamere di sicurezza della banca, ed in particolare quelle puntate sul bancomat dove erano stati perpetrati i prelievi fraudolenti.
Dalla visione delle immagini acquisite, i poliziotti appuravano che detti prelievi erano stati effettuati da una giovane donna, apparentemente italiana, dalla corporatura molto robusta, indossante un vestito di colore nero e scarpe da ginnastica bianche, la quale per non farsi riconoscere, scaltramente, si era travisata il viso, utilizzando un paio di occhiali da sole ed un particolare foulard di colore chiaro; capo quest’ultimo che riusciva a coprire quasi interamente i lineamenti del viso.

A seguito di quanto appurato, si provvedeva ad acquisire ulteriori registrazioni, dal sistema di videosorveglianza comunale installato in questa piazza Verdi, al fine di ricercare altri elementi utili all’identificazione dell’autrice del reato, ipotizzando che la stessa, prima del suo ingresso in banca, non fosse ancora travisata.

Detta intuizione investigativa si rilevava determinante; infatti dalla visione dei filmati si riusciva ad individuare l’autrice del reato, priva del travisamento, e quindi identificarla. Inoltre si accertava che la stessa si trovava in compagnia di altre due donne, verosimilmente le sue complici nel furto in danno della signora, anche se elementi obiettivi in tal senso non sono stati raccolti nel prosieguo delle indagini. Infatti, dalle registrazioni acquisite, si appurava che il “terzetto” era presente sull’autobus “21/PIEVE”, proprio il medesimo mezzo pubblico utilizzato dalla vittima, dove riteneva probabile di essere stata borseggiata. In pratica dette immagini mostrano, in modo nitido, le tre donne scendere contemporaneamente dall’autobus alla fermata di questa Piazza Verdi.

Di seguito si riportano i fotogrammi che assodano la presenza delle tre donne sul mezzo dell’ATC 21/PIEVE
Grazie alla eccellente definizione delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza comunali, personale della Squadra Mobile riconosceva, con certezza assoluta che ad operare i prelievi fraudolenti in disamina, era stata una giovane nota a questo ufficio, già gravata da precedenti penali per reati contro il patrimonio, nonché segnalata proprio per analoghi delitti, tale C. S. nata a Massa (MS) il 30.12.1994.

A seguito degli elementi probatori raccolti, la parte lesa veniva invitata in Questura e sottoposta ad individuazione fotografica, mediante la visione dell’album, riconoscendo appunto C.S.

La vittima riconosceva altresì anche il portafogli a lei asportato, dalla particolare fattura di forma rettangolare, in similpelle di colore nero con cernieraIn pratica la donna riferiva che, il portafogli che era ripreso dalle telecamere nelle mani della C.S. era identico a quello appena asportatole.

In seguito, il 7 settembre, alle ore 12:47, durante un servizio antiborseggio in occasione del mercato rionale del “Venerdì”, una pattuglia della Squadra Mobile, transitando all’altezza dell’intersezione tra Corso Cavour e Via Di Monale, aveva modo di notare C.S. unitamente a due presunte complici, che si trovavano, guarda caso, anche questa volta nei pressi di una fermata dell’autobus situata nella zona compresa tra Piazza del mercato ed il mercato del venerdì, zona solitamente afflitta dal fenomeno dei borseggi.
Le tre donne, immediatamente fermate, venivano identificate per: C. S. nata a Massa (MS) il 30.12.1994;
nonché le sorelle:
E. P., nata a Genova il 30.12.1964; E. I. nata Pavia il 11.06.1963 (sorelle)
Tutte e tre le donne, dal controllo eseguito alla banca dati, risultavano essere gravate da precedenti per reati contro il patrimonio e, pertanto, sussistendo i presupposti di legge, le stesse venivano accompagnate in Questura e sottoposte a perquisizione personale.
Le menzionate operazioni terminavano con esito negativo per quanto concerne il rinvenimento di armi o strumenti di effrazione, anche se permettevano di rinvenire, all’interno della borsa di proprietà della C.S., il foulard di colore bianco e grigio di forma quadrata ed il paio di occhiali da sole marca “DE”, con inserti dorati, dalla stessa utilizzati, in data 30 agosto c.a., per travisare il volto durante i prelievi fraudolenti effettuati con il bancomat di proprietà della derubata.
Detti oggetti (il foulard e gli occhiali da sole) venivano, pertanto, sottoposti a sequestro penale, trattandosi di cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti.
Anche il controllo eseguito nei confronti delle due sorelle, permettevano di appurare che all’interno delle loro borse erano risposti cappelli (invernali) e foulard, capi di abbigliamento che solitamente vengono utilizzati dalle borseggiatrici per occultare i loro lineamenti e non essere riconosciute durante la perpetrazione dei borseggi e/o successivi prelievi fraudolenti.
Per i fatti sopra esposti, C.S. è stata segnalata all’A.G. in qualità d’indagata per i reati accertati, tra cui il furto con destrezza, mentre a carico delle sorelle, pur essendo notoriamente dedite alle medesime attività criminose, non è stato possibile raccogliere ulteriori elementi obiettivi a riscontro.

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