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Società editrice nel mirino della Finanza: due indagati per sospetto fallimento pilotato In evidenza

Il blitz disposto dal pm Rossella Soffio riguarda l'ipotesi di bancarotta fraudolenta.


L'altra mattina, in via Fratelli Rosselli alla Spezia la Finanza ha proceduto a una perquisizione per reperire documentazione su una società editrice.
Non risultano rilievi per quanto concerne l'attività giornalistica, il blitz disposto dal pm Rossella Soffio riguarda infatti l'ipotesi di bancarotta fraudolenta in capo ai legali rappresentanti che si sono succeduti alla guida della società Gruppo Editoriale Ligure, poi fallita nel giugno dello scorso anno: Paolo Galli dal 2013 e in precedenza Paolo Zappa. Quest'ultimo, divenuto legale rappresentante della società Liguria News, sempre nel giugno scorso rilevava dalla dalla Gruppo Editoriale diversi asset aziendali corrispondendo un valore di €75.000: domini internet, marchi, database degli utenti, autorizzazioni amministrative, tutti riferiti a due testate giornalistiche.

La Procura sospetta che la cessione dei beni effettuata in quel frangente sia avvenuta a un valore notevolmente inferiore a quello reale e conclusa rappresentando una realtà non veritiera dal momento che il controllo reale sarebbe stato sempre in capo alla medesima persona, appunto Paolo Zappa, con l'obiettivo di sottrarre ai creditori della Gruppo Editoriale Ligure gli asset produttivi della società, che quindi secondo la Procura sarebbe stata oggetto di un fallimento pilotato con relativa spoliazione dei beni precedente alla curatela fallimentare a cui è ora sottoposta la Gruppo Editoriale Ligure.

La stessa curatela fallimentare ha promosso nei mesi scorsi un'azione recupero crediti della società Gruppo Editoriale Ligure, azione a tutela dei creditori che è approdata a un primo sequestro giudiziario di alcuni beni riconducibili a Liguria News; All'interno della delicata matassa finanziaria risulta essere l'Erario il creditore più esposto per omessi pagamenti di tasse negli anni, per un valore di circa 8OOmila euro. Il sequestro sarebbe quindi scattato per effetto del ricorso del curatore fallimentare che, da quanto si apprende sulla Nazione, deve essere ancora discusso dalle parti, cosa che accadrà prossimamente, ma nel frattempo è entrata in scena la procura, con questa perquisizione alla ricerca di registri e documenti contabili che aiutino a ricostruire con precisione l'intricata vicenda. Nel frattempo si informa che il curatore fallimentare Maddalena Villa sarebbe stata nominata dal giudice commissario dei beni sottoposti a sequestro.

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