"Non vogliamo diffondere panico, ma far capire che la Polizia di Stato c'è ed è al fianco dei cittadini anche in queste giornate di agosto", così il Questore della Spezia Francesco Di Roberto parla nel raccontare, questa mattina 7 agosto in conferenza stampa, i due casi di cronaca che hanno interessato la città nelle scorse ore e che la Polizia di Stato ha risolto, individuando i responsabili.
Il primo fatto risale alla notte del 4 agosto scorso, quando da un addetto alla nettezza urbana aveva chiamato i soccorsi per un uomo riverso a terra. I soccorsi, giunti sul posto in via Torino, avevano constatato le gravi condizioni dell'uomo, accoltellato più volte allo stomaco, alla gamba e alla testa. Portato al Pronto Soccorso e operato d'urgenza, l'uomo si è salvato, ma resta in prognosi riservata.
Da subito gli agenti della Squadra Volante, della Scientifica e della Squadra Mobile si sono mossi sentendo prima la vittima, un algerino del 1982, che però si è dimostrato poco incline a collaborare alle indagini, poi recandosi sul luogo del ritrovamento dove, viste le poche tracce di sangue, è stato subito palese che non coincideva con il luogo dell'aggressione. Allargato dunque il raggio d'indagine, la Polizia di Stato ha individuato un testimone che ha raccontato di come, proprio la notte del 4 agosto, aveva sentito sotto la sua finestra che affaccia su Viale Aldo Ferrari alcuni uomini litigare. Stando al suo racconto, erano presenti in strada tre soggetti: mentre uno si era poi allontanato, gli altri due avevano continuato a litigare dirigendosi verso Corso Cavour. Un racconto confermato dal ritrovamento, da parte della Polizia di Stato, di una discreta quantità di sangue (compatibile con le ferite subite dall'uomo); inoltre, sempre in quel punto, in Corso Cavour all'altezza di un negozio di ferramenta, è stata trovata una stanghetta di colore rosso appartenente ad un paio d'occhiali da vesta, dettaglio raccontato anche dal testimone, che aveva riconosciuto addosso ad uno dei due uomini intenti a litigare proprio un paio di occhiali da vista rossi e neri.
Il caso arriva a soluzione quando gli agenti passano al setaccio le foto segnaletiche e trovano un cittadino tunisino che rispecchia la descrizione fornita dal testimone e con addosso un paio di occhiali da vista neri con stanghette rosse: a questo punto anche la vittima, a cui sono state mostrate le foto, conferma l'identità dell'aggressore. Ancora ignoto il movente, anche se, essendo entrambi già noti per reati in materia di stupefacenti, si indaga in questo senso.
M.H., il trentenne marocchino identificato dalla Polizia di Stato, è stato denunciato per tentato omicidio, anche se non è ancora stato rintracciato ed è tutt'ora ricercato; le indagini, coordinate dall'Isp. Sup. S.U.P.S. Davide Bello, escludono che l'uomo sia uscito dalla città.
Il secondo caso invece riguarda un'aggressione avvenuta oggi: la Squadra Volante è intervenuta alle 8.40 di questa mattina su richiesta di un cittadino italiano che chiedeva aiuto per essere stato aggredito mentre si trovava all'interno del suo camper, dove risiede, parcheggiato in via Borachia.
Secondo quando raccontato da C.G., lo spacciatore marocchino gli aveva venduto della cocaina che si era poi dimostrata essere terriccio: alla truffa C.G. aveva reagito tornando dallo spacciatore; i due hanno discusso animatamente, ma la questione sembrava dirsi conclusa. Invece, per tutta risposta, lo spacciatore ha cercato vendetta questa mattina, recandosi in via Borachia armato di ascia e spranga di ferro e colpendo ripetutamente sia il camper che lo stesso italiano, finito poi in ospedale con 25 giorni di prognosi.
Il marocchino ha tentato la fuga (sempre inseguito dalla vittima, nonostante le ferite riportate) correndo verso viale Italia, ma all'angolo con via Prosperi l'uomo è stato raggiunto dalla Volante. (Proprio qui J.A. del 1979 aveva provato ad aggredire nuovamente la vittima con l'ascia, che però non era ben fissata e si è rotta danneggiando un'auto in sosta).
Ora il marocchino è in arresto per lesioni aggravate, danneggiamento e porto abusivo di armi atte ad offendere.
"La pronta risposta della Questura- conclude il Questore- è stata possibile anche grazie alla collaborazione attiva da parte dei cittadini, che non mancano mai di aiutare le Forze dell'Ordine, come nel caso dell'accoltellamento, dove un piccolo dettaglio riferito dal testimone è diventato importantissimo nel positivo esito dell'indagine".