A Sea Shepherd un riconoscimento speciale dal Premio Montale Fuori di casa ^{In evidenza}

II Premio Montale Fuori di Casa il 22 giugno alle ore 15, alla Spezia, all'interno della manifestazione internazionale Seafuture assegnerà un riconoscimento speciale all'organizzazione mondiale Sea Shepherd.

Il Premio, giunto al suo XXII anno di vita, è nato come Premio al giornalismo di viaggio per ricordare il Montale giornalista del “Corriere della Sera” che per tale quotidiano viaggiò a lungo in Europa e in altri Paesi, fra cui il Medio Oriente e scrisse numerosi reportage.
Nel 1969 Montale ripropose alcuni di questi brani in un volume dal titolo “Fuori di casa” (da cui il Premio prende il suo nome) riedito poi nel 1975 e nel 2017 da Mondadori. Negli anni il Premio “Montale Fuori di Casa” ha però accresciuto le sue sezioni: oltre alla storica Sezione Giornalismo, sono nate le sezioni Saggistica, Critica letteraria, Poesia di Viaggio, Milano e il Senso Civico, Mediterraneo (in collaborazione con la RIDE APS Rete Italiana Dialogo Euro Mediterraneo), Montal/Arte.
Molti i giornalisti premiati in passato, fra i quali Domenico Quirico, Beppe Severgnini, Aldo Cazzullo, Mario Calabresi, Massimo Gramellini, Federico Rampini e Paolo Mieli.
Tra i saggisti e scrittori: Luciano Canfora, Franco Cardini Claudio Magris, StefanoZecchi, Paolo Lagazzi, Vittorino Andreoli, Dacia Maraini ed Eraldo Affinati; tra i poeti Giuseppe Conte, Roberto Pazzi, Claudio Pozzani, Tomaso Kemeny, Claudio Pozzani.

Nel 2016, per celebrare i 20 anni di vita del Premio, dalla provincia della Spezia, dove è nato, il Montale Fuori di casa si è diffuso in altre regioni italiane realizzando una triangolazione geografica nelle tre città dove Montale ha vissuto: Genova, Firenze e Milano.

Per la scelta dei premiati nella varie sezioni centrale è sempre rimasto il tema del Viaggio, la metafora più semplice per descrivere il cammino umano. Ed il viaggio nella Storia è il tema conduttore del Premio Montale Fuori di Casa 2018.
Questa riflessione sulla Storia ha portato gli organizzatori del Premio, la presidente Adriana Beverini e la Vice Presidente Barbara Sussi, ad assegnare a Sea Shepherd, per la sezione “Mediterraneo“ del Premio, un riconoscimento particolare per quanto questa organizzazione internazionale ha fatto e sta facendo per difendere valori che furono cari anche a Montale, come l’ambiente e gli animali in generale. Sea Shepard lo fa certamente adottando modalità - di ciò gli organizzatori del premio ne sono ben consci- che sono lontanissime dal modo di essere e di pensare di un letterato come Montale il quale ha più volte affermato di avere vissuto “al cinque per cento” rifiutando ogni “impegno” diretto nella realtà per cambiare le cose. Questo perché, sin da giovanissimo, Montale ha saputo distinguere ciò che nella vita è “essenziale” da ciò che è transitorio. Essenziale è la condizione di pena in cui vive l’uomo, transitori sono gli eventi storici.

Tuttavia Eugenio Montale è nell’immaginario collettivo il poeta ligure legato al mare. Al Mediterraneo dedica anche alcune sue poesie racchiuse nel suo poemetto “Mediterraneo” e nella sua vecchiaia ha testimoniato il tragico cambiamento del mare e del paesaggio così come testimonia la poesia “Al mare o quasi“ dove scrive “il mare è d'altronde infestato mentre i rifiuti in totale formano ondulate collinette plastiche“ .
Altrettanto netto è stato il rifiuto di Montale per la caccia, da lui considerata come la boxe, non uno sport ma “macelleria“. Immaginiamo dunque cosa avrebbe detto della mattanza di delfini che ogni anno avviene al largo delle coste occidentali della Francia, in Giappone e in alcune isole danesi.