Lettera aperta per ringraziare il Centro Diabetico e Neurologia e tutti coloro che lavorano con dedizione nella sanità pubblica.
Sento il dovere di intervenire con alcune precisazioni a seguito di una serie di lamentele, apparse anche sugli organismi della stampa nella cronaca locale, sulla funzionalità del centro diabetico diretto dal dott.Stefano Carro, dirigente medico della struttura ospedaliera del Sant'Andrea.
Le mie valutazioni non sono quelle di un rappresentante pubblico che negli anni trascorsi ha esercitato il ruolo di amministratore o di controllore nell'ambito delle istituzioni della nostra città o della regione Liguria, ma quelle di un paziente diabetico che all'età di settanta anni, in mezzo ad una campagna elettorale amministrativa, si è trovato nella impossibilità di muoversi autonomamente e costretto a sedere in carrozzella presso le strutture sanitarie del Sant'Andrea con un forte rischio di dovere rimanere in tale stato per tutta la vita.
Ricordo ancora che il sabato prima del ricovero avvenuto il lunedi, avevo richiesto una visita di medicina legale avvenuta presso il servizio ASL alla presenza dell’allora responsabile del servizio che insieme ad altro dirigente medico faticavano a mantenermi in piedi, non rendendosi conto di cosa mi fosse capitato in un così breve periodo.
Ma senza doversi dilungare sull'accaduto, devo riconoscere che grazie alle competenze delle strutture di Neurologia e del Centro Diabetico, citando le alte competenze professionali dei dirigenti medici dott.Stefano Carro e del dott. Domenico Zito della struttura di Neurologia, mi hanno rimesso in breve tempo in piedi e riesco oggi ad essere quasi autonomo a muovermi seppure con una certa cautela.
Trascorrendo un po' di tempo presso le citate strutture ho avuto anche l'occasione di verificare da paziente direttamente la funzionalità, la professionalità dei medici e dei più stretti collaboratori sanitari nel dare assistenza ai pazienti.
Certo a volte possono esservi anche alcune disfunzioni causate da varie motivazioni non dipendenti dagli operatori: carenza di personale, insufficienti risorse, inadeguate strumentazioni non sempre rispondenti alle più moderne tecnologie di avanguardia, ma bisogna pure riconoscere i sacrifici che fanno i dipendenti della sanità per rispondere in modo adeguato all’esigenza del paziente facendo a volte ore in più di quelle previste del contratto di lavoro.
Basta ricordare qualche anno fa il compenso dato al personale dirigente medico sanitario per il plus orario di lavoro non retribuito il cui contenzioso veniva definito attraverso un accordo sindacale, perlomeno stravagante, veniva concordato che il tutto sarebbe stato oggetto di ricompensa attraverso una indennità di un euro ogni ora di straordinario effettuato.
Bisogna ricordare che la nostra sanità è sempre ritenuta una delle migliori in Europa e nonostante la progressiva riduzione annuale delle risorse a disposizione riesce ancora a sopravvivere per tutto quel personale dipendente scrupoloso che crede nella sanità pubblica e negli anni ha dedicato il suo impegno con grande attaccamento alle sue mansioni.
E mi pare ingiusto continuare a denigrare quello che ci resta di garanzia alla nostra persona a titolo gratuito nel campo della tutela della salute.
Un augurio di buon anno ai dipendenti della sanità spezzina.
Loriano Isolabella