Abbiamo intervistato l’assessore Laura Ruocco e la presidente dell’Istituto Eulabor, Vienna Eleuteri, che ci hanno spiegato la sostanza del progetto e l’importanza che questo evento avrà per la città.
Non si parlerà solo di balene, capodogli, delfini, tursiopi e stenelle, sarà una conferenza che vedrà ospiti e relatori da ogni parte del mondo confrontarsi sui temi della sostenibilità ambientale, sulle buone pratiche che sempre più sono oggetto necessario di studio ed applicazione per l’industria del terzo millennio e che avranno ricadute sia dal punto di vista ambientale, da quello occupazionale e culturale.
Una conferenza importante quindi, dal respiro internazionale, conseguenza del protocollo d’intesa siglato tra il Comune della Spezia ed Eulabor Institute relativo alla definizione e realizzazione di progetti ed iniziative comuni per uno sviluppo economico sostenibile all’interno del generale processo La Spezia Smart City 20.20 ed in particolare, in ragione della Carta di Partenariato del Santuario dei Cetacei Pelagos sottoscritta il 15 maggio scorso che ha consentito che la candidatura della Spezia come sede della Conferenza annuale, presentata dall’Istituto Eulabor, avesse esito positivo consentendo alla città di essere sede del prestigioso evento.
Il tema dei cetacei è indicativo dello stato di conservazione e di salute dell’ambiente marino in quanto i mammiferi marini si trovano alla testa della catena alimentare e si nutrono (le balene) di animali che invece ne sono alla base, cioè il plancton (zooplancton e fitoplancton). In questo modo, contando anche che altri cetacei stanno nel mezzo, ad esempio i delfini che si nutrono di pesci e molluschi e i capodogli che hanno nei calamari la propria base alimentare, queste specie fungono benissimo come indicatore biologico della salute dei nostri mari.
Certamente la conferenza non tratterà solo di questo ma il tema spazierà sulle nuove tecnologie e sulle pratiche attente al consumo di energia e di acqua ad esempio da parte delle industrie, ponendo il tema dell’equilibrio fra sviluppo e ambiente, oggi certamente uno dei più discussi e fondamentali nella progettualità delle città che vogliono guardare al futuro consapevolmente.
Si parte quindi dagli energivori maggiori per poi a cascata cercare di effettuare ricadute culturali sulla popolazione cittadina, una popolazione che dovrà necessariamente effettuare un salto culturale verso la sostenibilità ambientale se vorrà avere dalla classe politica risposte concrete e attuali, capaci di rendere il futuro della comunità quantomeno più “pulito”, verde, sostenibile a lungo termine.
In allegato il comunicato.