Centotre anni e non dimostrali. La Pubblica assistenza di Romito ha raggiunto il prestigioso traguardo festeggiando l’inaugurazione di tre nuovi messi di soccorso che si è svolta in una cornice di pubblico che ha raccolto sotto le insegne dell’Humanitas il personale, i volontari, i cittadini, le autorità, le consorelle spezzine e i giovani studenti delle scuole medie ed elementari.
Una festa in grande stile quella organizzata domenica dall’associazione presieduta da Carlo Canese ancora più proiettata verso il futuro, se è vero come è vero, che il Comune dovrebbe metterle presto a disposizione definitivamente l’attuale sede, ancora di proprietà demaniale.
Proprio il presidente Carlo Canese ha aperto gli interventi facendo anzitutto gli onori di casa, scandendo lo slogan della giornata ‘Centotre anni in punta di piedi’ e ricordando gli innumerevoli servizi svolti. Si è poi rivolto ai presenti, giovani e meno giovani, sottolineando il contesto di passato e di futuro della Pa. Infine ha messo l’accento sul duplice ruolo della Pubblica assistenza: quello di polo per le emergenze e quello di punto di incontro del paese di Romito.
Successivamente hanno preso la parola Valentina Malfanti, assessore di Ameglia, Emiliana Orlandi sindaco di Arcola e il senatore Massimo Caleo. La prima ha ricordato il servizio dell’Humanitas a favore della cittadinanza di due comuni, Arcola e di Ameglia. Il capo della giunta ha rimarcato l’importanza del sostegno dell’amministrazione alle associazioni come la Pa. Il parlamentare ha invitato i cittadini a continuare a stare vicini alla loro Pubblica Assistenza, formando una grande famiglia, “resa oggi ancora più bella dalla presenza di tanti studenti”.
Sono intervenuti anche Decia Carlucci (Asl Levante), Stefano Sgorbini (Maris), Giorgio Odi (Anpas regionale) e Simona Giannetti (118), Franco Bianchi (milite). Per impegni non ha potuto esserci Stefania Artioli (Asl 5). Erano presenti i volontari di una ventina di Pa consorelle provenienti da tutta la provincia.
Finito l’incontro è stato il momento del taglio del nastro dei tre nuovi mezzi: un’ambulanza Fiat Ducato, adibita anche a centro mobile per i lunghi tragitti; due automediche Dacia, una delle quali attrezzata per i percorsi accidentati.