Migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità intellettiva e dei loro famigliari: è questo il duplice obiettivo del progetto “Le chiavi del sorriso”. Da un lato, infatti, mira a realizzare percorsi socio-educativi che accrescano l’autonomia abitativa delle persone disabili, puntando a far raggiungere loro una maggiore indipendenza dai famigliari; dall'altro garantisce a questi ultimi qualche momento di libertà.
Il progetto, che ha come capofila l’Associazione Anffas La Spezia ed è finanziato da Fondazione Carispezia attraverso il bando “Verso un welfare di comunità: la famiglia come risorsa”, prevede che 24 disabili possano provare, ciascuno per quattro weekend, una maggiore autonomia abitativa. A gruppi di 4, infatti, trascorreranno 4 fine settimana, dal venerdì alla domenica, in un appartamento di 350mq, affiancati da 3 educatori, da 3 volontari e da uno psicologo.
“Questo è un progetto fondamentale – ha affermato il Presidente della Fondazione Carispezia Matteo Melley – Vogliamo essere vicini alle famiglie dei disabili che hanno un compito non facile, che vorremo per quanto possibile provare, seppure in misura minima, ad alleviare, non solo permettendo loro di avere qualche weekend di maggiore libertà, ma anche aiutando i loro ragazzi in un percorso di crescita verso una maggiore autonomia. Le chiavi del sorriso è un progetto di durata biennale, ma speriamo ovviamente che abbia prospettive ben più ampie. Perchè ciò avvenga dovrà essere “adottato” dalla comunità. Lanciamo pertanto, sin da ora, un appello a tutti, sperando che soggetti privati, enti e singoli cittadini collaborino al sostentamento dell'iniziativa”.
Un'iniziativa che, senza il contributo di Fondazione Carispezia, non avrebbe potuto vedere la luce, pertanto il Presidente ANFFAS Elisabetta Podestà rivolge il proprio ingraziamento a chi ha reso possibile che questo sogno si realizzasse: “Senza la Fondazione non ce l'avremmo mai fatta. Assicuro le famiglie che i ragazzi saranno in ottime mani perché gli operatori sono dei professionisti. Speriamo che questo sia l'inizio di un lungo cammino”.
Un cammino certamente non facile ma che vuole rendere un pochino più facile la vita di chi ogni giorno deve affrontare continue difficoltà. “Sappiano quali sono le sofferenze di una famiglia con un disabile – sottolinea Alessia Bonati, responsabile del progetto – Speriamo che questa iniziativa possa in qualche misura alleviarle. Si tratta di un progetto complesso, per il quale abbiamo lavorato e lavoreremo in sinergia con il Distretto Socio-sanitario e con molte associazioni. Un progetto che speriamo possa dare i frutti cui aspiriamo e che ci auguriamo possa crescere sempre più”.
Mauro Bornia, in qualità di Presidente del Distretto Socio Sanitario 18, tende la mano: “Sono felice di poter parlare di progetti come questo, che vanno verso l'integrazione dei disabili. Io personalmente vivo questi disagi e mi sento doppiamente contento che iniziative come questa vedano la luce, grazie all'impegno di tanti. È un messaggio importante verso la comunità. Noi ci siamo: tutti i progetti che aiutano la disabilità vanno finanziato e sostenuti, soprattutto dagli enti pubblici”.
Alla presentazione del progetto hanno partecipato gran parte dei ragazzi dell'Anffas, che hanno fatto da cornice a questa giornata di festa.